Ciampi: questa finanziaria basterà di Stefano Lepri

Per il ministro del Tesoro le misure varate t.' faranno rispettare i parametri di Maastricht Per il ministro del Tesoro le misure varate t.' faranno rispettare i parametri di Maastricht Ciampi; questa finanziaria basterà Fazio: se aumentano Iva e benzina i tassi non caleranno «L'ima tantum sui redditi scomparirà nel 1997» te come il costo del lavoro (era da molto tempo che il governatore non menzionava il costo del lavoro). I dati di settembre sui prezzi non sono stati buoni «indipendentemente dai biglietti per le partite di calcio»; su questo terreno «ancora non ci siamo» pur se le aspettative degli operatori economici sono migliorate, «si collocano sul 3,1%». Un giudizio della Banca d'Italia sulla legge finanziaria del governo ancora non c'è. «Io l'ho soltanto letta sui giornali; indubbiamente va nella direzione giusta, è di una dimensione giusta», sono le parole che gli si strappano, e a qualcuno paiono fredde. Certo a Fazio manca il calore europeista con cui Ciampi sostiene la grande scommessa di Maastricht; e forse ritiene un po' azzardato il rientro della lira nello Sme. Ma il ragionamento del governatore sembra soprattutto un altro: l'obiettivo prio¬ ritario della Banca d'Italia è sconfiggere l'inflazione; le decisioni sui tassi di interesse vanno viste in questa luce, non come un giudizio prò o contro ciò che fanno i governi. Ciampi, da parte sua, ripete che «i tassi di interesse devono scendere». Ma l'altro giorno a Dublino, Fazio non aveva lasciato capire che con una manovra economica forte i tassi sarebbero calati? «Fazio non mi ha fatto nessuna promessa - ribatte il ministro del Tesoro - e fa bene a non fare nessuna promessa». «Prima del tasso di sconto, quelli che devono Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio con il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi scendere sono i tassi di mercato», aggiunge il governatore. Ciampi ricorda che dall'entrata in carica del governo Prodi i tassi di interesse lordi sui Btp a 10 anni sono scesi di 1,8 punti percentuali; non vede preoccupazioni dal lato della politica dei redditi. Dall'Italia, arriva l'eco di un po' di confusione sulle cifre della manovra. Prodi non ha per caso affermato che all'obiettivo di Maastricht, 3% di deficit, mancano 1518.000 miliardi di misure da definire, non 12.000? «Le cifre che conosco - ribatte Ciampi - sono quelle che abbiamo messo nel comunicato del governo e che ho ripetuto oggi al comitato interinale del Fondo monetario. Quell'impegno sarà sufficiente a raggiungere il 3 per cento di deficit». La cifra di 18.000 miliardi «oltre la manovra» in effetti era circolata la sera precedente al Consiglio dei ministri. In passato è accaduto che alcuni tagli di spesa sparissero per strada durante la stesura dei provvedimenti; il Tesoro assicura che non sta succedendo nulla del genere. Ma se i 12.000 miliardi saranno ottenuti con misure di Tesoreria, non si tratterà in concreto di un rinvio di spese al 1998? Come sarà mantenuto allora un deficit del 2,8% nel '98? No, Ciampi è sicurissimo che l'uria tantum sui redditi non diventerà permanente. «Ad abbassare ancora il deficit, al 2,8% del prodotto interno lordo nel '98 - dice coopererà l'aumento di credibilità ottenuto con questa manovra economica: i tassi di interesse sul debito pubblico scenderanno». Le «misure di Tesoreria» restano misteriose salvo per l'impegno di Ciampi che «non colpiranno in alcun modo i cittadini». Stefano Lepri

Persone citate: Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi

Luoghi citati: Dublino, Italia