Il ritorno al Cremlino dell'incubo afghano

Il ritorno al Cremlino dell'incubo afghano Il ritorno al Cremlino dell'incubo afghano I ribelli integralisti del Tagikistan hanno ripreso gli attacchi L'ISLAM Al CONFINI MOSCA NOSTRO SERVIZIO incubo da esorcizzare e dimenticare. Che ora torna a turbare la Russia. Il ministero degli Esteri russo ha ieri lanciato l'allarme: «Il conflitto in Afghanistan può mettere in pericolo la pace internazionale e avere un effetto destabilizzante sulla situazione nella regione». Un'inquietudine subito confermata: ieri i guerriglieri fondamentalisti dell'opposizione tagika hanno sferrato dal territorio afghano un attacco alla frontiera, difesa da militari russi. Le guardie di confine sono riuscite a respingere l'offensiva di 300 integralisti, ma un gruppo di uomini armati è comunque riuscito ad attraversare la frontiera per unirsi ai loro compagni che combattono contro il governo di Dushanbé, a Tavildara. Il leader dell'opposizione tagika, Akbar Turazhonzoda, ha smentito da Teheran, dove è in esilio, che l'attacco sia stato organizzato dai suoi uomini. «E' tutta colpa dei russi», ha detto, aggiungendo che, vista la situazione incerta nel vicino Afghanistan, ai fondamentalisti tagiki non conviene per il momento fare mosse brusche. Ma il presidente tagiko Emomali Rakhmonov e i militari russi temono nuovi attacchi, e da due giorni di capi di stato maggiore e ammiragliati! Qua ci fanno affogare in sabbie mobili di melensaggine, è troppo! Per la leva-armata-fino-aidenti, visto che abolirla non si può, in un mondo cosi feroce, bisogna ricorrere esclusivamente al reclutamento volontario maschile, alle vocazioni e alle circostanze. Ma non troverei sbagliato un servizio civile obbligatorio di un anno, per i giovani dei due sessi, purché al di sotto dei venti, in quanto ritardato perderebbe le sue pallide possibilità educatrici. In vista di questo sopprimerei tutte le proroghe universitarie, che sono un motivo poco serio, un pretesto per restare disoccupati. Togliere per un poco ragazzi e ragazze ad un abbrutimento sociale certo, facendo qualcosa di utile, è innanzitutto filantropico, ma uno Stato così sciocco, spasmodicamente impegnato a fare soltanto quel che lo peggiora e lo sfascia, che contro la propria disgregazione non conosce che la colla Uhuh di una disperata oppressione fiscale, non sa che farsene delle ragioni di un'intelligente filantropia. Tra le poesie di guerra di Apollinaire, pochi versi che accennano ad un assalto imminente, in Fiandra, alla notte del soldato, sotto il cannoneggiamento terribile. La notte, dice il poeta in trincea, che non perde il contatto col mondo, «grida come una donna che ha le doglie»: non c'è nessuna donna in quei luoghi, c'è, solo, di femminile, una notte che grida. Ma, poi, il verso rivela che sono doglie maschili. L'ultimo verso è straordinario, nella sua povertà suprema: Nuit des hommes seulement. Quella notte di guerra, di guerra ormai meccanica e industriale, che grida come una puerpera generatrice di morte, è una «notte degli uomini soltanto», è un affare maschile, le donne non possono entrarci, non le riguarda neppure come vedove e orfane, le teniamo fuori perché qua non ci sono e non ci possono essere, miserabile carne da mitraglia, che uomini in faccia ad altri uomini, disgraziati e formidabili come loro. Degli uomini soltanto, la guerra. Orribilmente degli uomini. Sempre. Per destino crudele. Per legge di natura. Perché così vuole la notte. La notte che grida come una donna. La notte. DONNA Ne danno il triste annuncio: i tigli Francesco e Maurizio, il nipote Alessandro e parenti tutti. Funerali avranno luogo lunedì 30 corr ore 10 nella parrocchia S. Secondo. La cara salina sarà tumulata nel cimitero di Moncalieri. — Torino, 27 settembre 1996. Piera, Federica e Lorenzo ricorderanno sempre mamma ANNA. Cristiana, Cechet e famiglia vi sono vicini. Mario, Adriana, Marisa piangono la cara ANNA. Condomini, Amministratore e Custode di corso Re Umberto 47 ricordano con affettuoso rimpianto la signora GETTA IL FUCILE numento senza iscrizione, la donna e il soldato: «e se non piangi, di che pianger suoli?». Nel 1936 furono mandati sul fronte di Aragona dei reparti di miliziane combattenti: la linea de fuego fu subito un bordello, giustamente, bisognò ritirarli precipitosamente. Non è ammissibile che donne manovrino esplosivi e armi da fuoco, rischino amputazioni, pongano mino, puntino missili, sparino per uccidere o ne abbiano l'attrezzatura. Nelle guerriglie, nelle disperazioni dei ghetti assediati, la faccenda cambia: là è guerra assoluta, senza regole, senza sessi. L'assassina, anche lei spara e fa di peggio: ma è un'assassina, non un soldato. La donna militarizzata, in reparti regolari di Stato, che si addestra a mitragliare e a bombardare uomini è un abbominio, viene solo a pensarci la nausea. L'uccidere non è femminile: nel non-scritto di Antigone questo ò scritto. L'uccidere è una sventura strettamente maschile, come la prostata: meno frequente, ma neppure tanto... Va ricordato, pure in tanta marmellata mentale, che il soldato è uno che dà e riceve la morte, essenzialmente, e anche in mezzo al cemento e ai diluvi di telefonini resta un difensore di caverne con la clava, un protettore, col braccio e con la testa, d'indifesi, tra cui le donne. Un pronipote di sacrificatori umani... Al contrario, nessuna donna può farsi, professionalmente, datrice e ricevitrice di morte. La sua stessa organizzazione fisica ripugna ad un ruolo del genere. Che si cerchi d'imporglielo è da sadici ignoranti, da cervelli fritti nell'astrattezza ugualitaria, spacciata vigliaccamente come più democrazia. Basta così, coi cretini non si ragiona. Di donne espressamente arruolate avrebbero bisogno invece la protezione civile, la difesa ambientale, la sorveglianza antincendio e antinucleare, tutte guerre permanenti e fronti in movimento: più numerose saranno a far questo, meglio sarà... Anche i comandi, per questi ruoli tutt'altro che secondari, potranno essere femminili, ma che si lasci stare, per favore, la superbaggianata della Pari Opportunità per carriere Ne danno il doloroso annuncio la mamma Pierina, la moglie Amalia, il figlio Gianpiero. Funerali in S. Benigno lunedi 30 ore 10,15. Chiesa Abbaziale S. Maria con partenza da Ospedale Amedeo di Savoia alle ore 9. - Torino, 27 settembre 1996. Guido Ceronetti le truppe sulla frontiera tagikoafghana sono in stato d'allerta. Perché se la Russia ha lasciato l'Afghanistan, è rimasta - e con una presenza decisiva - in Tagikistan, che ne è la copia esatta. Un Paese che è un groviglio sanguinoso di clan, tribù, odi secolari e vendette recenti, di arretratezza medioevale e ricchezze potenziali enormi, considerato la «chiave dell'Asia Centrale». E dal 1992 solo i 5000 uomini della Divisione 201 dell'esercito russo e le guardie di confine di Mosca trattengono il Tagikistan da una nuova guerra civile che nel 1992 aveva fatto 100 mila morti e un milione di profughi. Nonostante si trovi a duemila chilometri dai bordi della Russia, la frontiera tagika è stata definita da Boris Eltsin «una frontiera russa». Il Presidente è stato criticato da più parti per aver mandato le sue truppe in Tagikistan, considerato dalla maggioranza dei russi una terra ormai estranea e lontana. Ma per il Cremlino la scelta di schierarsi con il governo di ex comunisti del clan di Kuliab e con il presidente tagiko Emomali Rakbmonov, che resiste al potere solo grazie ai carri armati russi, non è solo il tentativo di tenere in vita almeno un brandello di imperialismo, ma soprattutto un calcolo pragmatico. Una nuova vittoria dell'opposizione islamica - che nel 1992, in pochi mesi di governo, aveva affondato il Tagikistan nel sangue in una caccia alle streghe su principio etnico e religioso e devastato un'economia già vacil¬ E' mancala all'alleilo dei suoi cari E' mancata Anna Maria Minessi ved. Gho Caterina Poccardi in Acotto (Ninni) anni 67 Ne danno annuncio il marito Francesco, figli Alberto e Marco, la mamma, sorelle, parenti tutti. Funerali martedì ore 11,45 parrocchia San Bernardino Non fiori, offerte per la ricerca sul cancro. La presente è partecipazione e ringraziamento. — Torino, 27 settembre 1996. Antonella Nlchetto e famiglia partecipano al dolore di Marco, del papà e Alberto. Isabella, Sergio, Maria Grazia, Paola, Giambattista, Ivo, Emanuela, Paolo, Adriana, Luciano, Carola partecipano al dolore di Alberto e famiglia. Improvvisamente è mancata Mina Orefice Gerbino Promls Anna Minessi in Gho — Torino, 28 settembre 1996 Paola Mimi Mitri e Diego sono vicini a Francesco e Maurizio nel dolore per la scomparsa della carissima MAMMA. Luigina Enea Tina con figli e nipoti piangono la cara ANNA. Lo annunciano i figli Mario con Liliana e Maurizio, Gabriella con Mario, Lucia e Paolo, i nipoti Annamaria, Riccardo, Antonia, parenti tutti. Funerali lunedi 30 ore 11,45 Cappella ospedale Maria Vittoria, via Medail 5, da dove la salma proseguirà per il Cimitero Monumentale per essere cremata come ella aveva disposto. Una preghiera. - Torino, 28 settembre 1996. Beppe e Giovanna sono vicini a Mario, Liliana, Maurizio con affetto. Cristianamente è mancata ai suoi cari E' mancata Giuseppina Colonna ved. Gamero Lo annunciano: Claudio Fasolls, Elisabetta Bertolone, Giuseppe Scaranello. S. Rosario lunedi 30 ore 17,30 parrocchia Crocetta. Funeiali martedì 1 ottobre ore 10 Cappella ospedale Mauriziano, indi tumulazione cimitero di Venaria. Servizio pullman. - Torino, 27 settembre 1996. PINETTA, amica carissima, ci ritroveremo con il Maestro, tutti là dove solo, vige l'amore. I tanti Amici e i vostri Allievi. Si uniscono con affettuoso ricordo le amiche Anna, Cinzica, Gina, Jolly, Luisa, Magda, Marisa, Marluccla, Michela, Titta, Valentina, Zulma, Lina Bertorllla, Paola Camuletto, Renata Galdanich, Valentina Longo, Maria Panizza. Antonietta Remogna ved. Massola anni 87 L'annunciano: i tigli Dario e Laura con rispettive famiglie, la sorella Leontlna, nipoti e parenti tutti. La cara salma partirà da Ciriè, ospedale Civile, lunedi 30 corr. oie 14,30 ed in parrocchia di Grange di Front ore 15. Il presente è partecipazione e ringraziamento. è p— Ciriè, 28 settembre 1996. E' mancato Giuseppe Grassi Lo annunciano la sorella Pierina con Gianna e Massimiliano. Funerali martedì 1 ore 11,45 parrocchia S. Domenico Savio. — Torino, 27 settembre 1996. Ci ha lasciati Giuseppe Bellangero E' mancato Lo annunciano la moglie Anglolina Clara, Marina con Sergio. Per orario funerali telefonare lunedi al 273.4001 (Salca). — Torino, 27 settembre 1996. «... PAPA', al prossimo sughetto...». Nini. Commossi vi siamo vicini: Maria Zuccolin Enrico Raia anni 52 L'annunciano: Anna, Armando, Salvatore, amici e parenti tutti. Funerali lunedi 30 alle ore 9 parrocchia Nostra Signora delle Vittorie. — Moncallerl, 27 settembre 1996. o lamiglia. E' mancata Giovanna Kresevic Il Centro Studi Rebls si stringe affettuosamente intorno alla dottoressa Marina Bellangero. Marluccla, Dante, Ada, Dino ricordando GIUSE abbracciano Angiolina, Marina e Sergio E' mancata all'affetto dei suoi cari Addolorati lo annunciano i tigli Liliana, Silvano, Nerina e famiglie. Funerali lunedì 30 ore 10 parrocchia Gesù Buon Pastore. — Torino, 26 settembre 1996. E' mancata all'affetto del suoi cari Maria Della Valle Monasterlo Giuseppina Grespan ved. Citton Con infinito dolore lo annuncia il marito Mario insieme ai nipoti e parenti tutti. Un particolare ringraziamento al prof. Costantino Giusti per le assidue cure prodigatele e a tutto il personale sanitario della Clinica Medica II. — Pisa, 28 settembre 1996. E' mancato all'affetto dei suoi cari anni 95 Ne danno il triste annuncio le figlie Ines, Lidia e Mariateresa con rispettive famiglie, parenti tutti. Funerali lunedi 30 ore 14 parrocchia Nostra Signora della Salute. - Torino, 28 settembre 1996. Sono vicini a Ines gli amici: Anna, Franco; Bianca, Gastone; Emma, Paolo; Uà, Cesare; Melina, Giuseppe; Norlna, Gino; Rosy, Glfra. Celeste Vannone di anni 83 Lo ricordano la moglie Silvia, la figlia Carla con la famiglia, Dante, Nedda e tutti i suoi cari nipoti. Funerali lunedi 30 ore 12 Cimitero di Sassi - Torino. — San Remo, 27 settembre 1996. E' mancata all'affetto dei suoi cari E' mancato ai suoi cari Cario Gallina Silvana Ugolini Ne danno il triste annuncio le famiglie Ugolini, DI Vito, Moriconl. Funerali PI ottobre oie 9.45, corso Francia 92/A, Collegno. — Collegno, 28 settembre 1996.