Kabul, esecuzioni a catena di E. St.
L'avanzata dei Taleban continua a Nord della capitale L'avanzata dei Taleban continua a Nord della capitale Kabul, esecuzioni a catena Impiccati due fedelissimi di Najib Sembrava una guerra ormai finita, lasciata alle spalle con vergogna o sollievo. Ma, sette anni dopo il ritiro dell'ex Armata Russa dall'Afghanistan, lo spettro afghano ritorna dopo l'ultimo, sanguinoso capitolo del eira mma di Kabul. E l'eco della vittoria dei Taleban si sente a Mosca e in tutta l'Asia Centrale ex sovietica. Dopo aver abbandonato le montagne afghane, la nuova Russia postcomunista di Boris Eltsin ha voltato le spalle al Paese che essa stessa aveva devastato. Si era lavata le mani quando nel 1992 il governo del fido Najibullah era stato rovesciato dai mujaheddin. Quella guerra e quella terra erano un KABUL. J Taleban continuano le esecuzioni sommarie a Kabul. Ieri mattina sono stati impiccati due collaboratori dell'ex presidente filosovietico Najibullab, linciato venerdì assieme al fratello. Lo ha riferito la radio della capitale che ha identificato i due come i generali Jafzar e Tokhi, e li ha definiti «complici» di Najibullah. Le milizie islamiche avevano catturato Jafzar e Tokhi durante i rastrellamenti nella città e nei dintorni alla ricerca dei fedeli del deposto presidente Burhanuddin Rabbani che sono fuggiti dopo la caduta di Kabul. Ancora ieri mattina i corpi sfigurati di Najibullah e del fratello Shahpur Ahmedzai, pende¬ vano da una piattaforma di cemento presso il palazzo presidenziale. Ieri i combattimenti sono proseguiti a Nord della capitale. Un dispaccio diffuso dall'agenzia «Afghan Islamic Press» afferma che i Taleban hanno conquistato anche la città di Charikar, circa 60 chilometri a Nord di Kabul, dove si erano attestate le forze leali al presidente Burhanuddin Rabbani. Non ci sono tuttavia conferme da parte di fonti indipendenti. Intanto, su automobili private o autobus, migliaia di persone abbandonano la capitale, dove la «shura», il consiglio dei religiosi musulmani che da venerdì la governa, sta impo¬ nendo la «sharia», la rigida legge dell'Islam ortodosso. La conquista di Kabul altera gli equilibri della Regione, rimescolando tutte le carte etniche e religiose. Ne escono perdenti l'Iran e soprattutto la Russia, che teme serie ripercussioni in Tagikistan, dove stazionano 25.000 soldati di Mosca. Analoga preoccupazione a Teheran, dove tutti i quotidiani sottolineavano ieri i pericoli di disintegrazione del Paese, dipingendo l'Afghanistan sull'orlo di una guerra etnica fra pashtun (l'etnia dei Taleban) e tagiki (quella di Burhanuddin Rabbani). [e. st.]
Persone citate: Boris Eltsin, Burhanuddin Rabbani, Najib, Najibullah
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