Disoccupazione in frenata

Disoccupazione in frenata Disoccupazione in frenata Scesa all'I 1,7 per cento in luglio (ma è aumentata nel Mezzogiorno) ROMA. Rispunta il lavoro e la disoccupazione in luglio scende dal 12,3 all'I 1,7%. La buona notizia viene dall'Istat nella sua consueta rilevazione trimestrale sulla forza lavoro in Italia. Luglio, con 20 milioni 309 mila occupati, ha registrato infatti un aumento rispetto ad aprile di 231 mila unità (pari all'1,2%). L'aumento tendenziale, rispetto al luglio dello scorso anno, è più contenuto (0,3% con 68 mila occupati in più). Dati che, pur inducendo ad un certo ottimismo, dicono Cgil-CislUil, vanno osservati con grande attenzione. I risultati - sottolinea l'Istat confermano la tendenza ad un lieve incremento su base annua del numero degli occupati attribuibile unicamente al terziario (+1,9%) mentre gli altri settori, sebbene in modo differenziato nel Paese, perdono occupazione. In particolare nell'industria si è registrata una riduzione complessiva su base annua di 64 mila unità. Ma è l'agricoltura ad aver perso in un anno il 6,4% degli addetti. Il tasso di disoccupazione rimane invariato con differenze ancora più sensibili tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord. Il numero delle persone in cerca di occupazione ha segnato una diminuzione del 4,5% (-124 mila unità) nei confronti della rilevazione precedente. Il relativo tasso tendenziale si è ridotto rispetto ad aprile, passando da +3,7% ( + 101 mila unità) a +0,6% ( + 17 mila unità). Tale dinamica deriva soprattutto dall'aumento delle persone in cerca di prima occupazione (+55 mila unità), poiché la componente dei disoccupati in senso stretto è rimasta pressocché stazionaria (+3 mila unità, pari a +0,3%) e quella delle altre persone in cerca di lavoro è diminuita (-41 tratti. Nel secondo vengono indicate, per gli inqulini, la deducibilità ai fini Irpef del canone, graduata per fasce di redditi; il bonus fiscale (30% del canone Irpef) ai proprietari che scelgono di definire il canone con gli inquilini nell'ambito di accordi nazionali ad articolazione provinciale; la riduzione al 4% dell'Iva per acquisto, recupero e costruzione di alloggi al fine di locazione, e la possibilità per i Comuni di inasprire l'Ici per alloggi sfitti da alcuni anni e per proprietari con più di tre apparta¬

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