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Falsi traslochi Falsi traslochi I militari «Quel giudice ci offende» IL TESORO SEQUESTRATO A RUNA IMM0BILI 362 M0BILI 70 S0CIETA' 4 TIT0LI 43 TOTALE BENI SEQUESTRATI 479 VALORE BENI SEQUESTRATI [IN MILIONI] 145.193 TOTALE BENI CONFISCATI 188 VALORE BENI CONFISCATI [IN MILIONI] 78.249 ROMA.«Nessuno, e men che mai un magistrato, ha il diritto di offendere le forze armate e l'onorabilità di tutte le persone oneste, e sono la grandissima maggioranza, che ne fanno parte». Si dice sconcertato e indignato l'ammiraglio Guido Venturoni, capo di stato maggiore della Difesa, per «le gravissime affermazioni» rilasciate dal pm Roberti della Procura militare di Padova: aveva paragonato i militari italiani a «tribù di ascari dell'Africa», dove «si ruba di tutto». Risponde Venturoni: «Offende la superficialità di certe insinuazioni. So che un magistrato ha sì il dovere di applicare la legge, ma anche di rispettarla. E qui forse siamo andati al di là del lecito, per cui mi riservo ogni azione volta a tutelare l'onorabilità, anche sul piano legale, degli uomini delle forze armate». In particolare, il trasferimento del reggimento Lancieri di Firenze dall'area di Trieste a Grosseto, avvenuto il 1° novembre '91, sembra «invece, per come è stato riferito, che sia successo ieri: devo evidenziare - spiega Venturoni - che per un totale di 242 uomini che hanno effettuato il trasferimento, per ora risultano condannati solo due ufficiali e due sottufficiali. E siamo ancora al primo grado o al patteggiamento. Quando si scopre un trasferimento non corretto, la procedura è quella di allargare l'indagine a tutti i componenti del reparto in cui è avvenuta la violazione. Ciò porta automaticamente ad avere migliaia di persone soggette a indagini. Poi però, quando si va al pratico, cioè alle condanne o ai rinvh a giudizio, le cifre non sono quelle». Il capo di stato maggiore dell'esercito, Incisa di Camerana, è lapidario. «Si vergogni e pensi al male che fa a tutta la nazione, offendendo un'istituzione, quando ella fa esternazioni gratuite e generiche», scrive a Roberti. [Ansa] Sandra Rizza