«Italia fra i primi nella moneta unica»

Il premier e il ministro Vìsco: sforzo senza precedenti anche per lavoro e Mezzogiorno Il premier e il ministro Vìsco: sforzo senza precedenti anche per lavoro e Mezzogiorno «Italia fra i primi nella moneta unica» Prodi: Finanziaria forte e una maggioranza unita ROMA. E' sera tardi quando Prodi scende nella sala stampa di Palazzo Chigi. Il Consiglio dei ministri era riunito dalle undici per esaminare nei dettagli la Finanziaria che ci porterà in Europa. Le ore si erano sgranate con esasperante lentezza, cadenzate dalle indiscrezioni più fantasiose sulle misure, da voci di perduranti dissidi che rallentavano il varo della marfovra. Ma il presidente del Consiglio, un po' stanco e spettinato, lancia a tutti un messaggio rassicurante, appoggiato alla sua destra dal super-ministro per l'Iconomia, Ciampi in partenza per Ù G7 a Washington, con Veltroni, Visco e 0 sottosegretario Micheli di rinforzo. «Con questa manovra da oltre 60 mila miliardi - annuncia - composta da 36-37 mila miliardi di cui due terzi di diminuzione di spese e un terzo di nuove entrate, più 13 mila miliardi di tassa per l'Europa e 12 mila di operazioni di tesoreria come quelle adottate in Francia, ebbene con questa manovra saremo nel primo gruppo dell'Unione monetaria europea. Andiamo in Parlamento con una Finanziaria forte e una maggioranza unita». Come a smentire, dopo aver assorbito alla vigilia la «fronda» di Bertinotti, altri perduranti dissapori all'interno del governo, affiorati con le stizzite dimissioni di Masi da capogruppo del Rinnovamento per protesta sulla struttura della Finanziaria e h, con le dichiarazioni del ministro Fantozzi da Londra, sulla necessità di correggere la manovra in Parlamentò con 4 mila miliardi di tagli su previdenza e sanità. Fantasie, sciocchezze di piccolo cabotaggio interno sembra pensare Prodi. Le cose importanti sono altre e le ripete orgoglioso ai cronisti: «Questa è un'operazione senza precedenti, un aggiustamento complessivo di oltre 75 mila miliardi compresi i 16 mila della manovra di giugno. E' una Finanziaria non solo per l'Europa ma anche per il lavoro. E' stato compiuto uno sforzo senza precedenti per combattere la disoccupazione, per rilanciare il Mezzogiorno». «L'Italia ha scelto di entrare nel primo gruppo della moneta unica - ripete con orgoglio Prodi, con una bonaria battuta polemica -. Se ne è accorto anche Santer (il presidente della Commissione europea, ndr) che qualche settimana fa aveva espresso perplessità su di noi. Ma adesso ci dice "bravi". Anche lui ha colto la grande coesione della nostra maggioranza. E anche i mercati hanno apprezzato moltissimo, dando un premio alla lira e ai tassi di interesse, soprattutto quelli sui futures. Chi diceva che la Finanziaria era condizionata da regole interne e non internazionali - conclude soddisfatto il premier - ora ha avuto la sua risposta». Ma Prodi non è il solo a cantar vittoria. A rafforzare con il suo prestigio e la sua adesso» Vài • -Vài ppl ll l'importo della Finanziaria «con un'equità sociale, che è iscritta nel dna di questa coalizione, e un'attenzione del¬ esperienza le parole del presidente del Consiglio pensa Ciampi, che interviene: «Vado a Washington alla riunione dei ministri del G7 con grande serenità e a testa alta. Con lo stesso stato d'animo che avevo a Tokyo nel luglio del '93, pochi giorni dopo la firma dell'accordo sul costo del lavoro». E il super-ministro dell'economia spiega perché: «Il governo ha compiuto un deciso salto di qualità verso l'obiettivo del 3 per cento del pil sul disavanzo, che si accompagna a una forte riduzione dell'inflazione in linea con i parametri di Maastricht». Soddisfatto, Ciampi aggiunge: «Non abbiamo calcolato nessun ulteriore miglioramento dei tassi di interesse. Se questi ci saranno, e la reazione dei mercati mi pare particolarmente positiva, devono essere un premio, una riserva di credibilità per il nostro Paese». Con la garanzia della parola di Ciampi. Poi il ministro delle Finanze Visco interviene per smentire le voci di un aumento della tassa sulle obbligazioni e chiarisce che la tassa per l'Europa, che darà un gettito di 13 mila miliardi, «sarà una soluzione equilibrata e non punitiva per la produzione». l'Azienda-Italia premiata dai mercati. Ora è davvero possibile portare l'Italia in Europa in una situazione di sicurezza e di solidarietà di tutta la maggioranza». Più tardi, allontanandosi a piedi da Palazzo Chigi alla fine della riunione di governo, Prodi rimbecca Berlusconi: «Dice che così non si entra in Europa? Se lui vuole star fuori son fatti suoi». E sulla tenuta della sua maggioranza? Prodi canta vittoria, finalmente tranquillo: «Quella che sembrava una Finanziaria che avrebbe diviso la maggioranza invece l'ha cementata. E' una manovra equilibrata. C'è chi soffre perché non abbiamo tagliato duramente le pensioni? Credo che si poteva evitare. Abbiamo fatto delle razionalizzazioni, poi lavorerà subito una commissione per un'analisi e un riesame». E l'invito del pds a Rifondazione perché entri nel governo? Prodi se la cava con una battuta: «Mi date informazioni drammatiche. Non parliamo di queste cose. Stasera c'è solo la Finanziaria all'ordine del giorno: ed è abbastanza». E alla fine si infila in un noto ristorante del centro con Burlando. Chiude Walter Veltroni che sottolinea il raddoppio dell'importo della Finanziaria «con un'equità sociale, che è iscritta nel dna di questa coalizione, e un'attenzione del¬ Paolo Patrono FLASH UMBERTO AGNELLI: L'EUROPA V FONDAMENTALE. «Non sono tanto scandalizzato dalla tassa per l'Europa, quanto dal fatto che parallelamente non si sia proceduto ad un intervento sulla previdenza e sulla sanità - ha spiegato Umberto Agnelli ai giornalisti -. L'obiettivo europeo è fondamentale. Ora io non credo che per il '96 e il '97 possa esserci una ripresa dell'economia. Credo però che, quando vi sarà la moneta unica, si riavvieranno alcuni processi che avranno un effetto virtuoso sull'andamento della congiuntura». SANTER: AVANTI Santer COSI*. «Congratulazioni al governo italiano e continuate in questa giusta direzione». Così Jacques Santer, presidente della Commissione Europea, ha salutato la notizia dell'accordo raggiunto per la Finanziaria. «Al governo italiano va tutto il mio incoraggiamento per questa legge molto coraggiosa e molto severa», ha detto Santer lasciando il summit de «L'Expansion» in corso all'Hotel Excelsior al Lido di Venezia. «So che è volontà del governo italiano tentare di entrare nell'Unione monetaria dal primo momento - ha proseguito Santer -. Auguro all'Italia di continuare in questa giusta direzione». IL CNEl SCEGLIE L'AUSTERITY. Anche il Cnel si autoriduce il bilancio. «Consapevole della serietà della situazione economica», l'ufficio di presidenza del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, presieduto da Giuseppe De Rita, ha chiesto infatti al governo che sia operata una riduzione di un miliardo di lire sull'assegnazione di 26 miliardi prevista per il 1997» (pari ad un taglio del 3,8%). Lo stesso ufficio di presidenza ha anche annunciato che «i criteri di contenimento delle spese per il funzionamento del Consiglio, come per il passato, ispireranno ancora più la gestione ammmistrativa del Cnel, potendo già prevedere per l'esercizio 1996 una restituzione, per compressione di spese, di circa un miliardo». CASINI: FINANZIARIA SILICONATA. «Questa legge finanziaria è tutta siliconata. Non si risana il bilancio con l'una tantum... E' come se una donna bassina si presenta ad un concorso di miss dove bisogna essere alti almeno 1,70 con dieci centimetri di tacco interno nelle scarpe... prima o poi insomma l'inganno verrà fuori». Il segretario dei ccd Pierferdinando Casini ricorre alle più avanzate tecniche di chirurgia estetica per definire la legge di bilancio che il governo sta per varare, e suggerisce a Prodi: «Visto che il suo unico interlocutore è Bertinotti, tanto vale che lo faccia sedere direttamente sul banco dei ministri». Casini esprime piena solidarietà a Diego Masi «per il soprassalto di dignità. Tutti i moderati dovrebbero seguire quest'esempio e dimetterai. Penso a Dini, ma secondo me dovrebbe farlo addirittura Ciampi». [r. i.] n° Cap Tel.