Eltsin, c'è anche la cirrosi di Anna Zafesova

L'intervento si complica: lo conferma il medico del Cremlino L'intervento si complica: lo conferma il medico del Cremlino Eltsin, c'è anche la cirrosi E il cardiochirurgo De Bakey alla Cnn «Non si direbbe proprio che sia malato» Pretoria, l'ex capo della polizia accusa «Palme fu assassinalo dai ranisti sudafricani» I servizi segreti volevano castigare il premier svedese anti-apartheid Il giorno dopo la pubblicazione del verdetto dei medici riguardo sul cuore malato di Boris Eltsin, i dubbi e gli interrogativi sull'esito dell'operazione di bypass cui si dovrà sottoporre rimangono. E le spiegazioni dei camici bianchi del Cremlino non fanno che rendere ancora più misterioso il giallo della salute del Presidente. Ieri a tentare di chiarire la situazione è intervenuto Serghcj Mironov, il capo di Kunzevo, l'ospedale del Cremlino. Dal suo lussuoso ufficio con pareti rivestita da pannelli di legno il medico della nomenklatura ha rilasciato un'intervista televisiva che, come ha detto, era un nuovo traguardo della glasnost. Ma il dottore dei potenti si è rivelato più un diplomatico e un politico che un medico, e le sue risposte evasive hanno avuto spesso bisogno di essere decrittate da un cremlinologo. Secondo Mironov, nel rinvio dell'intervento - che doveva svolgersi alla fine di questo mese e invece e stato rimandato di 610 settimane - non c'è nulla di prooccupante. Eltsin avrebbe semplicemente bisogno di cure per rimetterlo in forze e prepararlo per la sala operatoria. Ma è rimasto molto sul vago riguardo alla natura di queste terapie e dei problemi che le hanno rese necessarie. Mironov ha anche negato che Eltsin avrebbe avuto uno o più infarti, l'ultimo dei quali pochi mesi fa, alla vigilia del secondo turno delle elezioni presidenziali, smentendo cosi le dichiarazioni di Renat Akchurin, il chirurgo che dovrà operare zar Boris, il quale aveva affermato il contrario. Ma anche in questo caso è rimasto talmente evasivo, talmente pieno di «sì, però, non possiamo dire con certezza» ecc., che alla fine l'intervistatore l'ha interrotto chiedendo ironicamente se l'infarto era così diffìcile da diagnosticare. Pei- cpjanto riguarda le complicazioni su altri organi vitali che Lo annunciano: con profondo afletto la moglie Adriana, confortati dal suo esempio i figli Marco con Mariella, Luca con Una, Massimo con Franca, Ucla con Bernhard, Lionello con Roberta, i 18 nipoti e i 6 pronipoti, con attaccamento filiale Daniela con Lorenzo. I nipoti Monica con Sergio, Francesca, Alfredo, Anna con Carlo, Raffaello con Katla, Ilaria con Andrea, Bepl, Matteo con Susanna, Massima, Hermann con Silvia, Gabriele, Enrica, Alexandra con Stephen, Emanuele, Elisa, Saverlo, Amalia, Isabel, Cario e Vittorio. I pronipoti Giacomo, Francesco, Tommaso, Isabel, Charlotte e Carolina ricordano con grande afletto e riconoscenza il loro DANDO. Funerali nella cappella del Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23. Per orario telefonare al n. 852298. — Torino, 27 settembre 1996. La Salfa Auto Feltri annuncia a quanti nel lavoro lo hanno conosciuto e stimato che ha cessalo la sua eccezionale opera il cav. uff. dott. Beppe Ghiotti fondatore e titolare per 57 anni della Società. — Torino, 27 settembre 1996. La Saica ricorda con commozione e rimpianto la figura straordinaria del suo Fondatore e Presidente MOSCA NOSTRO SERVIZIO JOHANNESBURG. Dieci anni passati invano: il primo ministro svedese Olof Palme fu ucciso a Stoccolma il 28 febbraio 1986, ma il suo omicidio resta un mistero. Ipotesi su moventi e mandanti ne sono state fatte a bizzeffe: nessuna ha dato risultati concreti. Da ieri, però, polizia e controspionaggio svedese hanno un'altra pista su cui lavorare. Arriva dal Sud Africa, implica i servizi segreti dell'era dell'apartheid e, considerato l'impegno di Palme nella lotta per i diritti umani e il disarmo, potrebbe rappresentare la svolta ad un decennio di indagini. Le rivelazioni che hanno riaperto il caso-Palme sono state rese ieri alla Corte Suprema di Pretoria da Eugene de Rock, ex capo di un corpo di polizia segreto, condannato in attesa di sentenza per aver torturato e ucciso attivisti che lottavano contro il regime segregazionista. De Rock ha riferito i fatti al procuratore generale nella speranza di farsi ridurre la pena: ha raccontato Olof Palme fu ucciso il 28 febbraio 1986: un mistero che dura ormai da 10 anni Il luminare americano parla anche di una disfunzione alla tiroide e di anemia Eltsin durante l'intervista tv nella quale ha annunciato l'intervento — Torino, 27 settembre 1996. Lo Studio di Architettura Ingegneria Urbanistica GhloMI-Marinarl partecipa al dolore della famiglia Ghiotti. LAutomata S.p.A prende parte al dolore dell'Amministratore Delegato dott. Lionello Ghiotti per la perdita del padre comm. dott. Beppe Ghiotti — Torino. 27 settembre 1996. Bertone Pierina ved. Querlo e famiglia partecipa al dolore della famiglia Ghiotti. Roberto ed Elvira Monti partecipano. Il Presidente ed i Consiglieri della Associazione Ex-Allievi del Collegio San Giuseppe sono affettuosamente vicini alla famiglia Ghiotti per la perdita del caro BEPPE Presidente Onorario dell'Associazione. Rotary Club Torino Nord prende vivissima parte al dolore della (amiglia per la scomparsa del dr. Giuseppe Ghiotti — Torino, 27 settembre 1996. Rotary Club Torino Nord Est partecipa al cordoglio della famiglia per la perdita del dr. Giuseppe Ghiotti - - Torino, 27 settembre 1996. Piera, Beppe e Simonetta Blenglno ricordano con grande affetto il caro BEPPE. Sara Pisani e famiglia si uniscono al dolore. Improvvisamente è mancato all'affetto dei suoi cari che il premier svedese, molto attivo contro l'apartheid, sarebbe stato ucciso nell'ambito di «Long Reach», un'operazione di infiltrazione nei gruppi anti-apartheid capeggiata dalla superspia Craig Williamson. De Kock ha aggiunto di aver appreso del coinvolgimento dei «servizi» segregazionisti da un alto ufficiale di tali apparati. Palme era uno dei più critici nei confronti del governo sudafricano e sostenne, negli Anni 60 e 70, l'African National Congress di Nelson Mandela. «L'apartheid - disse nel 1966 - deve diventare il più presto possibile solo un cattivo ricordo. E' una responsabilità di tutti quanti fare in modo che ciò accada». In un comunicato, il ministero degli Esteri sudafricano ha affermato di non avere alcuna informazione che possa suffragare le «straordinarie affermazioni» di de Kock. Olof Palme, l'uomo più emblematico e discusso del socialismo svedese, fu assassinato con due colpi di 357 Magnum sparatigli alle spalle mentre camminava verso casa in compagnia della moglie Lisbeth dopo essere uscito da un cinema del centro. Da quel freddo 28 febbraio 1986 polizia e magistrati del Paese scandinavo sono passati da un fiasco all'altro: dall'ultra di destra Ake Gunnarsson agli estremisti di sinistra curdi; dal balordo Cari Gustav Pettersson, condannato in prima istanza all'ergastolo e poi presto rimesso in libertà per insufficienza di prove, alle strade che portavano alle forniture di armi al tempo della guerra del Golfo. Tutto inutile. Oggi la Svezia spera che sia il Sud Africa a dare finalmente una risposta alla stessa domanda di 10 anni fa: chi ha ucciso Olof Palme? [e. st.] Eltsin sia perfettamente in grado di mantenere il governo fino all'intervento, a condizione che rimanga in ospedale sotto controllo. Un ottimismo non condiviso affatto da altri medici. «Un paziente affetto da una grave forma di ischemia e senza un bypass può morire da un mo¬ mento all'altro», ha spiegato uno dei maggiori specialisti russi, Mikhail Alchibaja. A preoccupare i chirurghi è soprattutto il fegato del loro illustre paziente: per i malati di fegato gli anticoagulanti usati durante l'operazione possono rivelarsi fatali. renderebbero rischioso l'intervento, e per la precisione la presunta cirrosi del Presidente, Mironov ha confermato nella sua solita maniera diplomatica: «Il Presidente, come chiunque alla sua età, ha avuto diversi problemi di salute. Ma ora, dopo le nostre terapie, questi problemi non esistono più». Dunque, quello che in tanti hanno sospettato, è vero: le continua alzate di gomito di Eltsin gli hanno procurato la malattia tipica dei bevitori, ipotesi che il Cremlino ha sempre smentito con indignazione. Per il resto Mironov è sicuro che l'operazione andrà bene, così come lo è anche il luminare americano Michael De Bakey. L'anziano chirurgo, spedito a Mosca da Clinton per aiutare l'«amico Boris», ha ieri raccontato alla Cnn che Eltsin è in ottima forma: «Non diresti mai che è malato». Dichiarazione un po' strana per un paziente che tutto il mondo ha visto ridursi a un mezzo invalido in pochi anni. Secondo De Bakey, i test mostrano un netto miglioramento delle condizioni del cuore che fanno ben sperare. Il chirurgo americano ha smentito categoricamente che Eltsin soffra di fegato o di reni, che gli sembrano in perfetta forma. Gli unici due problemi del presidente sono una leggera disfunzione della tiroide e un'anemia dovuta a una misteriosa perdita di sangue dovuta a cause ancora incerte. Ma, nonostante questo, De Bakey è convinto che Anna Zafesova