«La signora Necci mi chiedeva soldi»

«La signora Necci mi chiedeva soldi» «La signora Necci mi chiedeva soldi» «Ianninì?Mai vista» «Squillante, un corrotto» I VERBALI DI PACINI me, comunque, non m importava dove andavano a finire i soldi. Io avevo un conto con Danesi e basta». SOLDI E GIOCO «Nella telefonata con Trane parlo di un prestito che gli feci di 300 milioni. Ad Ercole dovevo dare dei soldi per una scommessa persa sulle partite di calcio. Nella telefonata del 3 gennaio '96 con il Petrelli io gli dissi di aiutare Ercole Incalza per i suoi problemi giudiziari. Nell'affare Contship, avevo seguito la pratica con il Danesi e avrei diviso al 50 per cento con lui il guadagno. Spinelli non l'ho mai conosciuto, Maspes l'ho visto una volta sola». ROCCO. «Non lo conosco, non l'ho mai vistò. Era una bugia. Io mi diverto a raccontare glosse bugie». SQUILLANTE. «Non lo conosco e non gli ho mai dato dei soldi». A un'al¬ tra contestazione Pacini risponde: «E' vero che era voce comune che Squillante era un giudice corrotto». I QUATTRO LADRONI. Pm: cosa vuole dire quando parla dei quattro ladroni? Risposta: «Era un fatto risaputo a Roma delle amicizie di Squillante». IANNINL «E' una bugia che sia venuta a casa mia; non conosco la Iannini, non l'ho mai vista, non so chi sia». BUGIE. Riferendosi a urta telefonata in cui parla di Necci il finanziere dice al pm: «E' tutta una mia bugia; quello che dico di Necci è tutto falso». COLOMBO. Pm: Petrelli dice per telefono che la microspia l'ha messa il dottor Colombo, suo caro amico. Pacini: «Sì, il "mio caro amico" è identificabile nel pm Colombo». COLONNELLO. Pm: chi è il suo colonnello? Pacini: «Dovevo cercare una pratica tratta dalla Impresit. Il Colonnello è un mio "omino" che va a vedere le pratiche, almeno quelle che si può. Non voglio però dire chi è il vero colonnello». PRIVITI. Pm: parlando con Petrelli lei dice che Squillante era seguito a Lugano; come fa a saperlo? Pacini: «Non ricordo; potrebbe avermelo detto Previti e non so come Previti potesse saperlo, ma potrebbe anche avermelo detto un'altra persona». CONTABILITA'. Pm: teneva una contabilità dei prestiti? «Non era una vera contabilità, tenevo più che altro degli appunti; comunque, non facevo poi delle tonnellate di prestiti». NAPOLITANO. Pm: torniamo al dottor Napolitano: frequentava la famiglia? «Sì, ma non c'era una vera amicizia». [r. L]

Luoghi citati: Lugano, Roma