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P P UBBLICHIAMO alcuni stralci dei verbali dei due interrogatori cui è stato sottoposto Francesco Pacini Battaglia dai pubblici ministeri di La Spezia, Silvio Franz e Alberto Cardino, il 18 settembre e il pomeriggio del 19 settembre scorsi. Il finanziere spiega i suoi rapporti con l'amministratore delegato delle Ferrovie Lorenzo Necci che ha ammesso di aver ricevuto da Pacini «venti milioni al mese» - e con una serie di altri personaggi più o meno noti. Alessandra Necci, figlia dell'ex manager delle Ferrovie potevano senza interessi. Non ho mai dato una lira a Lorenzo Necci personalmente. Necci non è mai venuto a casa mia». TELEFONINI AGLI AMICI. «Ho l'abitudine di regalare telefonini ad amici, solo telefonini svizzeri intestati ad altri amici svizzeri. Ne ho dati al Danesi, al Francis, all'avvocato Lucibello. Non ho mai consegnato denaro a politici». PRESTITI. «A Sernia (ndr, ex dirigente dell'Eni) ho fatto un prestito; a Trane (ex segretario del ministro Signorile) ho fatto un prestito; al Danesi ho fatto diversi prestiti. Trane, Sernia, Pigorini e Necci non hanno un conto corrente presso la mia banca svizzera. Napolitano (procuratore di Grosseto, ndr) l'ho visto sempre molto poco. Il Goffredo corrisponde ad un mio collaboratore che si chiama Francis. LA FAMIGLIA. I membri della mia famiglia hanno la maggioranza delle azioni della banca. Mio figlio studia all'università, mia moglie non lavora». DANESI. «Non credo che il denaro consegnato a Danesi sia andato a qualche politico. In particolare, non gli ho dato cinquanta milioni perché a sua volta li desse a Publio Fiore (deputato di An, ndr). A NECCI. «Io ho sempre imprestato soldi alla moglie di Necci dal novembre-dicembre '95. Necci lo conosco dal 1984, ma dopo il processo di "Mani pulite" non ebbi più contatti con lui. Sotto Natale '95 diedi dei soldi a sua moglie come prestito. I soldi me li hanno chiesti sempre la moglie Paola o la figlia Alessandra. Io li ho sempre imprestati con l'accordo che me li avrebbero restituiti quando