«Che dobbiamo fare? Cedere sempre?»

«Che dobbiamo fare? Cedere sempre?» «Che dobbiamo fare? Cedere sempre?» IL PREMIER AD INTERIM (l'autorità che sovrintende ai luoghi santi dei musulmani, n.d.r.) per consentire ai musulmani di pregare nelle stalle di Salomone, e a noi di aprire la porta che ora è uno scandalo per il mondo intero...». Di fatto c'è stato però un errore di valutazione, non le sembra? Avete considerato più arrendevole e molto meno irritabile la parte palestinese. «Semplicemente, non abbiamo considerato la possibilità che la porta fosse usata come pretesto contro la politica di questo governo. Ma che cosa dobbiamo fare? Cedere? Sempre e soltanto cedere? Anche per restare all'esempio delle stalle di Re Salomone, perché i musulmani avevano il diritto di chiederle, ottenerle, e pregare al loro interno nei giorni santi di Ramadan, e noi non abbiamo quello di passare dentro una delle pochissime grandi scoperte archeologiche care al cuore degli ebrei, e che parlano di un periodo della nostra storia fra i più gloriosi?». Adesso che tutto questo disastro è esploso, che cosa pensate di fare? Siete preoccupati? Farete qualcosa? «Certo, siamo molto preoccupati, e fra poche ore ci sarà una riunione di gabinetto con Netanyahu, già di ritorno dal suo viaggio m Europa. Stiamo già organizzando un incontro fra Netanyahu e Arafat prima possibile. Finché Arafat ha il controllo della situazione, deve fare qualcosa per fermare questa valanga. Se le cose peggiorano, noi soffriremo moltissimo, ma per loro, per i civili palestinesi, sarà forse ancora peggio». [f. n.1 TEL AVIV OSHE Kazav, primo ininistro ad interim mentre Netanyahu si trovava all'estero, ha passato ore veramente terribili trovandosi sulle spalle il peso della situazione più drammatica di questi ultimi anni. Il suo ruolo, normalmente, nel governo del Likud, è quello di ministro del Turismo. E' quindi uno dei diretti interessati, se non uno dei diretti responsabili, dell'apertura del tunnel del Monte del Tempio. Ma com'è potuto avvenire, ministro, che sceglieste d'intraprendere un'avventura così fatale, e con una così totale mancanza di tempismo? «Sono accuse inconsistenti: non avevamo e non abbiamo nessuna intenzione di ferire i sentimenti religiosi dei musulmani, tutt'altro. Il tunnel lungo il Muro occidentale resta un'impresa puramente turistica, e soprattutto di grande importanza archeologica. E l'apertura del tunnel porterà molti turisti al quartiere arabo dove sbocca». Sì, ma non devo certo essere io a dirle che il tunnel si trova anche su uno dei fianchi del perimetro della moschea di Al-Aksa, il punto che per i musulmani è il più sensibile di tutta Gerusalemme. «Non siamo stati noi a scavare il tunnel: abbiamo solo aperto un'uscita in un'opera intrapresa da tempo, e da un altro governo. I palestinesi sapevano benissimo che i lavori erano in corso da tre anni, e non hanno mai detto niente. La rivoluzione avviene ora, dopo che oltretutto era stato stipulato un accordo fra il governo e il Waqf

Persone citate: Arafat, Kazav, Netanyahu, Re Salomone

Luoghi citati: Europa, Gerusalemme, Tel Aviv