Battaglia con le molotov tra cinque ragazzi in bici

Salerno: uno è finito all'ospedale Salerno: uno è finito all'ospedale Battaglia eoa le molotov tra cinque ragazzi ia bici Volevano imitare i telefilm d'azione Hanno seminato il panico nel paese SALERNO. Inseguimento con lancio di «bombe», una sfida come in un telefilm d'azione di quelli visti in tv all'ora di cena. Doveva essere solo un gioco, con le bici al posto delle motociclette, a rincorrersi lungo le strade di un quartiere di periferia. Ci sono andati però pesante cinque ragazzini di Monticelli, frazione di Salerno, che per dare un carattere più realistico ai «war games» che si erano scelti hanno pensato di fabbricarsi alcune bottiglie molotov, rudimentali quanto si vuole, ma tutte pericolosamente efficienti. Le bottiglie se le sono scagliate contro mentre pestavano con forza i pedali sotto gli sguardi attoniti e terrorizzati dei passanti. E' finita male, com'era inevitabile: un ragazzino ricoverato in ospedale con la gamba rovinata dalle fiamme e gli altri quattro illesi per miracolo. Per tutti è scattata la segnalazione al Tribunale per i minori che inviterà i genitori a vigilare di più sui passatempi dei loro ragazzi. Da chi abbiano appreso cinque studenti di scuola media a preparare gli ordigni con assoluta maestria, è un interrogativo che sconcerta gli agenti del commissariato. Tra gli inquirenti si fa strada la convinzione che ad aver ispirato un gioco così duro siano state le scene di violenza viste in tv e gli esempi forniti dalla criminalità organizzata. Da una camorra che spara e piazza le bombe per intimorire i negozianti quando rifiu¬ tano di pagare il pizzo. I cinque ragazzi, tutti tra i 13 e i 14 anni, si sono dati appuntamento ieri mattina in una stradina solitaria del quartiere. Uno ha portato una lattina di benzina acquistata a un distributore, un altro alcune bottigliette vuote di succhi di frutta. Hanno versato il liquido e hanno tappato alla meglio i piccoli recipienti di vetro. Poi è cominciata la sfida: inforcate le bici si sono avviati sulla strada principale. La regola era di lanciare «bombe» contro le ruote, preferibilmente quelle posteriori. Ma un ordigno ha urtato la pedaliera della bici guidata dal quattordicenne L. L., ed è esploso sprigionando fiamme. Il ragazzino è caduto, urlando per il dolore e lo spavento. E' rimasto lì alcuni minuti prima che i passanti lo soccorressero. E' stato caricato su un'auto di passaggio e portato all'ospedale: è stato ricoverato per le ustioni, poco dopo sono giunti i genitori in lacrime. Agli agenti L. L. ha spiegato come erano andati i fatti. E la sua preoccupazione è stata quella di scagionare gli amici: «Era un gioco, chi mi ha ferito non lo ha fatto apposta, non voleva colpirmi». Sarà dimesso tra un paio di giorni. Gli agenti hanno individuato nel giro di poche ore gli altri ragazzi che hanno preso parte alla pericolosa sfida. Tutti hanno confermato il racconto dell'amico: non l'avevano mai fatto prima e non lo faranno più. Così hanno promesso, [e. 1. p.]

Persone citate: L. L.

Luoghi citati: Salerno