Israele-Olp, fuoco tra i due eserciti

Rivolta a Gerusalemme e nei Territori dopo l'apertura della galleria sotto la Spianata Rivolta a Gerusalemme e nei Territori dopo l'apertura della galleria sotto la Spianata Isroele-Olp, fuoco tra i due eserciti Quasi un 'Intifada, uccisi tre poliziotti di Arafat TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO . «E' il primo giorno della nuova Intifada»: così uno dei leader laburisti, Efraim Sneh, ha commentato ieri il tramonto della speranza di pace fra israeliani e palestinesi al termine di una giornata di violente proteste per l'apertura al pubblico a Gerusalemme di un tunnel scavato da re ebrei nel II secolo a.C. L'iniziativa israeliana - giudicata dal leader palestinese Yasser Arafat come un'improvvisa impennata nella politica strisciante di «giudaizzazione di Gerusalemme» - ha fatto scattare la protesta delle masse arabe. «I dimostranti andavano volentieri contro i nostri proiettili, cercavano la morte», ha detto sbalordito un soldato israeliano che presidiava un posto di blocco presso Ramallah (Cisgiordania). Al termine di una giornata convulsa - il cui bilancio provvisorio è di quattro palestinesi uccisi e di circa 250 feriti o intossicati dai gas - quello che ancora mesi fa veniva chiamato «processo di pace» era ormai in rovina. Da Gaza, Arafat ha ordinato la sospensione totale e immediata dei contatti con gli israeliani e da Beirut gli islamici di Hamas hanno invocato la ripresa immediata dell'Intifada. A Hebron (Cisgiordania) il centro della città è stato sconvolto da tumulti che hanno obbligato i coloni ebrei a chiudersi in casa. A Betlemme dimostranti palestinesi hanno dato l'assalto alla Tomba di Rachele, un luogo sacro agli ebrei. A Ramallah centinaia di dimostranti hanno cercato di sopraffare un posto di blocco israeliano e agenti palestinesi hanno scambiato colpi di arma da fuoco con i soldati israeliani. A Gerusalemme e a Tel Aviv i ministri israeliani e i comandanti dell'esercito hanno tenuto per tutta la giornata frenetiche consultazioni per arginare il dilagare degli incidenti. Il pomo della discordia è quel tunnel vecchio di 2 mila anni aperto a sorpresa da Netanyahu e dal sindaco di Gerusalemme Ehud Olmert nel cuore della notte, fra lunedì e martedì, dopo molti anni di esitazioni, perplessità e di contatti discreti con le autorità musulmane del Waqf. «Ci è sembrato il momento opportuno - ha spiegato il ministro del Turismo Moshe Katsav (facente funzione di premier, in assenza di Netanyahu) - perché migliaia di israeliani potranno finalmente visitarlo la prossima settimana, durante la Festa dei Tabernacoli». Katsav ha aggiunto che il tunnel è destinato a portare prosperità ai commercianti arabi della Via Dolorosa che, a suo giudizio, vedranno aumentare il flusso di turisti. Un consigliere di Arafat, Ahmed Tibi, ha commentato con cinismo: ((Apprendo ora da Katsav che i palestinesi in realtà sono felici, e nemmeno lo sapevano». In occasione dell'apertura del tunnel i negozianti arabi di Gerusalemme Est hanno osservato uno sciopero generale, mentre i dirigenti politici locali hanno tentato di improvvisare una marcia di protesta alla porta di Damasco. La polizia israeliana, presente in modo massiccio, ha subito disperso con grande irruenza i dimostranti spintonando il ministro dei culti Hassan Tahbub (rimasto contuso) e il Muftì di Gerusalemme Akrama Sabri. Ma gli incidenti più allarmanti - in realtà una battaglia - sono av¬ venuti a Ramallah. Su istruzione di Hamas gli studenti del campus universitario di Bir Zeit hanno organizzato un grande corteo che ha sfondato, a Ramallah, un esile cordone di agenti palestinesi e ha poi puntato verso il posto di blocco israeliano con la precisa intenzione di sopraffare i militari. Sul punto di soccombere, questi han¬ no fatto ricorso ai proiettili di gomma, ai gas lacrimogeni e infine hanno sparato in aria. Da una casa della vicina El Bireh, agenti palestinesi (probabilmente simpatizzanti di Hamas) hanno aperto il fuoco verso i militari israeliani che hanno subito replicato con decisione. Il governatore militare di Ra¬ mallah, Liftawi, ha reso noto in serata che in questi scontri sono rimasti uccisi tre agenti di polizia palestinesi e uno studente. Dieci soldati israeliani sono rimasti feriti negli scontri. Israeliani e palestinesi sono vicini al baratro di una nuova Intifada. Se divampasse, dicono fonti militari israeliane, i palestinesi ri¬ correrebbero questa volta alle armi automatiche. Arafat ieri ha conversato più volte con i dirigenti israeliani per evitare il peggio. Ma ormai i Territori bruciano e la situazione rischia di sfuggire di mano, sia ad Arafat sia a Netanyahu. Aido Baquis Spari e lacrimogeni sulla folla Duecento feriti Spintonato il Muftì Un soldato: correvano contro i nostri proiettili cercando la morte A Ramallah, teatro della battaglia, ucciso anche uno studente I feriti sono 250 I LUÒGHI DELLA RIVOLTA EMMMMSBSH i — il, .1 mii'nwBWimììlimAMt MAR MEDITERRANEO. •Bmmmwtm T:i Qiryol Shemona ' Zefal • Akko BAIFÀ 7 : .# Tiberiade 8 :j Nazareth* Htmtimumt TEL AVIV. / I S/R A E L E Ramla V • J ' gerusalemme^^ Nablus \ ^ l birah RAMALLAH j£aza betlemmew / hebron. • Beer Sheba * In -m*Z*J*J Un poliziotto israeliano arresta un dimostrante palestinese durante gli scontri di ieri a Gerusalemme [foto ansa] In alto a destra Netanyahu a Parigi (foto keuter]