In Belgio un «rosso» da record

In Belgio un «rosso» da record GLI SFORZI EUROPEI In Belgio un «rosso» da record E il governo vende le riserve auree BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In Italia Bertinotti fa il diavolo a quattro per impedire i tagli a pensioni e sanità proposti da Ciampi. Ma se fosse in Belgio forse non gli resterebbe altro che strapparsi i capelli. Il governo del primo ministro JeanLuc Dehaene sta facendo infatti salti mortali per arrivare a ridurre il deficit pubblico fino al tre per cento del Pil, come imposto dal Trattato di Maastricht, e per raggiungere l'obiettivo ha fatto ricorso addirittura alla vendita di una parte delle riserve auree del Paese. Le altre misure previste dalla legge finanziaria che verrà presentata al Parlamento martedì prossimo sono ancor più clamorose, e sembrerebbero a noi italiani una dichiarazione di guerra sociale. Ma nel piccolo regno di Alberto nessuno fa una piega, ed i sindacati hanno annunciato per domani solo «una giornata di agitazione», senza alcuno sciopero. Il problema per il Belgio non è solo raggiungere il tanto agognato traguardo del tre per cento di deficit, ma soprattutto dare una decisa sforbiciata al debito pubblico complessivo, che resta ancora ben al di sopra del 130 per cento, ed è il più alto d'Europa. Per quella che a molti sembra una missione impossibile, il Parlamento ha dato nei mesi scorsi poteri straordinari al governo, che nemmeno ieri, durante l'ultimo confronto con i sindacati prima del dibattito alle Camere, ha voluto illustrare alle parti sociali il pacchetto di misure della finanziaria più micidiale che il Belgio ricordi. Le vendite delle riserve auree, a dire la verità, sono già iniziate, ed hanno portato ad una plusvalenza di 237 miliardi di franchi belgi, pari a poco meno di 12 mila miliardi. In un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano economico «Echo», il governatore della Banque nationale de Belgique Alphonse Veerplaetse ha spiegato che l'iniziativa è stata assai ben accolta negli ambienti bancari europei: «All'Istituto monetario europeo hanno accolto il progetto come un modello, e le reazioni delle altre banche centrali sono state estremamente positive». Ma questa operazione, ha detto Veerplaetse, «deve inserirsi in un quadro più ampio. Mi aspetto che il governo faccia uno sforzo per ridurre il debito in altri settori». Il premier Dehaene non ha però aspettato la raccomandazione del governatore. Anzi. Le misure all'esame del governo prevedono un taglio alle pensioni decisamente più drastico di quelle proposte da Ciampi. In pratica l'anno prossimo i pensionati di sua maestà Alberto dovrebbero ricevere la pensione ogni mese con tre giorni di ritardo, «rinunciando» così ad un'intera mensilità. Solo ieri, poi, il governo sembra abbia rinunciato a «trattenere» le pensioni del settore statale, normalmente pagate in anticipo. Questo, commentava il giornale radio, «significa che bisognerà trovare altri sette miliardi di franchi»: 350 miliardi di lire. Si sta insomma raschiando il fondo del barile. Ci si aspetterebbe proteste, manifestazioni, scioperi e rivolte. Nel Belgio annichilito dalle storie di pedofili, invece, non accade nulla. Fabio Squillante Il primo ministro belga Jean-Luc Dehaene

Persone citate: Ciampi, Dehaene, Fabio Squillante, Italia Bertinotti

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Europa