A 11 anni, violentata e infettata

Dramma a Sassari, la banda di seviziatori potrebbe averla contagiata con l'Aids Dramma a Sassari, la banda di seviziatori potrebbe averla contagiata con l'Aids Ali anni, violentata e infettata Per un anno è stata stuprata in un garage SASSARI. Ha solo 11 anni, dovrebbe ancora giocare con le bambole e invece la sua vita si è trasformata in un incubo: per 12 mesi è stata violentata, messa in vendita al miglior offerente in un garage di Alghero e ora c'è il sospetto che sia sieropositiva. Uno degli stupratori pare sia malato di Aids e potrebbe averla contagiata. E' una storia doppiamente sconvolgente quella emersa ieri da un'aula del tribunale di Sassari. Non bastava l'infanzia violata, per la vittima ora si profila anche la malattia. Sono in tre a rispondere del dramma: l'imprenditore algherese Francesco Madarese, 46 anni, il pregiudicato Giovanni Rosella, 42, di Sassari, e un tunisino, Habdelaziz ben Hatta Mjamed, 33 anni, tutti chiamati a rispondere di violenza carnale, sequestro di persona, induzione e sfruttamento della prostituzione. Contro i tre hanno puntato l'indice all'apertura del processo i legali dei genitori della piccola: hanno chiesto ai giudici di ordinare una perizia per accertare il loro stato di salute. Sembra certo che uno degli accusati abbia l'Aids. Quando un medico l'avrà certificato, inizieranno gli esami sulla bimba. Filtrato da una cortina di riserbo, il dramma dell'undicenne era iniziato nel marzo del '94. La piccola era stata «agganciata» da Francesco Madarese che curava il restauro della facciata di una casa vicino all'abitazione dei genitori della scolara. Circuita, era stata convinta a recarsi in un garage al centro di Alghero, dove aveva subito violenza per poi essere offerta, a pagamento, ad altri clienti. Tra questi - so¬ stiene l'accusa - c'era anche un quasi novantenne, Gavino Di Napoli, morto lo scorso anno. Costretta al silenzio da minacce e ricatti («se parli, nessuno ti crederà. Eppoi l'hai fatto, come ti giustificherai?», le avrebbe detto a più riprese Francesco Madarese). La bimba aveva tenuto per sé il terribile segreto per quasi un anno. Alla fine non ce l'aveva fatta più e si era confidata con un'amichetta, subito corsa a riferire la confidenza alla maestra. Messi al corrente dall'insegnante, padre e madre della vittima si erano rivolti ai cara- binieri e l'inchiesta era scattata. Oltre a Francesco Madarese, erano stati chiamati in causa l'anziano pensionato, il pregiudicato Giovanni Rosella e un tunisino, Habdelaziz ben Hatta Mjamed, riconosciuto grazie a una fotografia segnaletica. E proprio quest'ultimo particolare costringerà, il 2 ottobre, la bambina a presentarsi in aula per il riconoscimento ufficiale. Dovrà guardare in faccia lo straniero e dire se anche lui è uno dei suoi carnefici. Corrado Grandesso 1 ; If L'ospedale napoletano Cotugno ospita i malati infettivi

Persone citate: Corrado Grandesso, Francesco Madarese, Gavino Di Napoli, Giovanni Rosella, Hatta

Luoghi citati: Alghero, Sassari