Impiccato in tanga e reggiseno Giallo sulla morte di un medico

Impiccato in tcinga e reggiseno Giallo sulla morte di un medico Catania, 2 ipotesi: suicidio o tragico gioco erotico Impiccato in tcinga e reggiseno Giallo sulla morte di un medico CATANIA. Un reggiseno, un tanga, un paio di scarpe con i tacchi a spillo. Sono gli elementi dai quali parte l'inchiesta dei carabinieri di Acireale per spiegare la misteriosa morte di uno stimato medico di 44 anni, Michele Musmeci, trovato ieri dalla moglie impiccato, nel sottoscala di casa, con indosso quel singolare abbigliamento da donna. Un suicidio con l'ultima confessione: ero gay? Oppure un delitto mascherato, o ancora un gioco erotico non più controllato? A queste domande cercherà di rispondere l'autopsia, prevista per oggi. Ma tutta la vita del dott. Musmeci, medico condotto di Aci S. Antonio, fa decisamente a pugni con una fine così incredibile. La vittima in questi giorni era in ferie e ieri era rimasta sola in casa, una villetta della frazione di Santa Maria la Stella. La moglie era uscita alle 7,30 per accompagnare a scuola l'unica figlia della coppia, che ha quattordici anni, e per andare ad aprire il negozio di elettro¬ domestici nella vicina Acireale. Alle 13, quando la donna ha fatto rientro a casa, non ha trovato il marito. Insospettitasi, ha visto la porta della cantina aperta e ha fatto la macabra scoperta. Il cadavere di Musmeci, con indosso la biancheria intima da donna, era appeso all'inferriata della scala, il cappio ancora attorno al collo, le braccia distese e legate come in una crocifissione al corrimano, le caviglie tenute assieme con una catena. E' proprio la posizione del corpo a far sorgere tanti dubbi e a lasciare aperte mille ipotesi. Il punto in cui il cadavere era appeso è molto più in basso rispetto all'altezza di Musmeci: sarebbe bastato che il medico fosse rimasto in piedi, per evitare la morte. La moglie ha escluso che la vittima abbia mai avuto tendenze gay o deviazioni di carattere sessuale. In paese qualcuno ricorda la fine misteriosa, forse per Aids, di un fratello della vittima, che si sapeva essere omosessuale, tf. a.]

Persone citate: Michele Musmeci, Musmeci

Luoghi citati: Acireale, Catania