Cicala litiga col ministro via dai Lavori Pubblici di Fra. Gri.

Cicala litiga col ministro via dai Lavori Pubblici Il magistrato: <Torno ai miei impegni giudiziari» Cicala litiga col ministro via dai Lavori Pubblici ROMA. Era un gruppo affiatato che doveva segnare i «tempi nuovi» al ministero dei Lavori Pubblici, il Palazzo più sospettato di Roma. Non solo Di Pietro. Con lui, a solcare i corridoi dove all'inizio occhieggiavano molti funzionari in trepidazione, era stata chiamata una coppia di magistrati-mastini, Mario Cicala e Renzo Lombardi, nei ruoli di braccio destro e braccio sinistro. In più era stato annunciato un nucleo di carabinieri alle strette dipendenze del ministro, a ulteriore garanzia. Ma è durata poco. Il giuramento del governo Prodi risale al 19 maggio. Nei giorni seguenti Cicala si trasferisce al ministero. Lombardi arriva dopo poco. L'8 agosto se ne vanno «ritirando la loro disponibilità». E non s'è fatto nemmeno il nucleo dei carabinieri, rinviato all'insediamento di un futuribile servizio ispettivo. Ai tre - Di Pietro, Cicala e Lombardi - sono bastati due mesi per litigare irrimediabilmente. Dicono che c'entri il sottosegretario Anto¬ nio Bargone, pds, con deleghe al Giubileo. Ma lui smentisce decisamente: «Io non ho mai litigato con Cicala. Avrà litigato lui con il ministro. Non c'era nulla da rivendicare. Facevamo due lavori molto diversi». Secondo voci insistenti del ministero, la rottura ruota soprattutto attorno al regolamento sulle opere pubbliche. Su chi materialmente doveva redigere questo benedetto regolamento, che è una cosa tecnica e noiosissima, ma muove interessi ciclopici. Siccome Cicala era il capo dell'ufficio legislativo riteneva che fosse sua competenza. Il ministro no. E Cicala è andato via sbattendo la porta. Erano amici da molti anni. Pare che dall'8 agosto non si siano più parlati. Come in tutti i divorzi, comunque, si parla sole con la carta bollata. Ecco dunque il comunicato ufficiale del giudice: «Il prof. Cicala, il giorno 8 agosto, ha revocato la sua disponibilità a dirigere l'ufficio studi per concentrarsi sugli impegni giudiziari». [fra. gri.]

Persone citate: Bargone, Di Pietro, Mario Cicala, Renzo Lombardi

Luoghi citati: Roma