Sarà un «estemo» il successore di Necci

Il ministro Burlando riferisce alla Camera. Tra i «papabili» l'ex presidente della Rai, Demattè Il ministro Burlando riferisce alla Camera. Tra i «papabili» l'ex presidente della Rai, Demattè Sarà un «estemo» il successore di Necci E il Fisco accusa: le Fs hanno evaso2060 miliardi ROMA. Si cambia proprio. Lorenzo Necci sta per essere sostituito. E il nuovo amministratore delegato delle Ferrovie viene scelto al di fuori dell'azienda. Sono le 15,22 di ieri quando il ministro dei trasporti Claudio Burlando annuncia la svolta alla commissione Lavori pubblici del Senato. Il governo, dice Burlando, «è orientato per una soluzione esterna». Impossibile promuovere un «ferroviere»: non solo Necci è in carcere, ma alcuni dirigenti sono sotto accusa per l'inchiesta sulle presunte truffe. Burlando traccia l'identikit del prossimo amministratore delegato. E ai senatori precisa «ovviamente» di non poter affrontare «questioni nominative». Non svela quindi chi è stato contattato per la guida delle Fs, incarico che nel 1988 ha bruciato Lodovico Ligato (poi assassinato), nel 1990 Mario Schimberni (uscito polemicamente di scena) e ora Necci. Burlando partecipa alla caccia al successore con il presidente del Consiglio Prodi, il sottosegretario alla presidenza Micheli e il ministro del Tesoro Ciampi al quale spetta l'ultima parola. «Nessuno dei nomi circolati è quello giusto» si ripete in ambienti governativi. Per ora il candidato avvantaggiato resta l'ex presidente della Rai Claudio Demattè, oggi presidente della Caricai (la banca calabrese controllata dalla Cariplo). Tuttavia Demattè fa sapere di voler portare a termine il mandato ricevuto alla Caricai. Perde punti Guido Rossi, ex presidente della Consob e della Ferfìn, che ha criticato le privatizzazioni del governo Prodi. E spuntano molti nomi dopo che ai senatori (e più tardi anche in commissione alla Camera) Burlando indica i criteri per la designazione. A chi teme una scelta politicizzata, il ministro risponde rivendicando il valore della politica, ma avvertendo: «Non abbiamo mai pensato a nominare amministratore delegato un dirigente dei partiti della coalizione». Viene chiesto se può ripetersi il caso di Chicco Testa, nominato presidente dell'Enel, dopo essere stato a capo dell'Acea (l'azienda elettrica romana) e deputato pds. «E' ovvio - afferma il ministro che chi dirige le Ferrovie deve esse- re una persona competente, ma non può essere bollato se ha fatto politica. Vi sono persone che per un pezzo della vita hanno fatto politica e per un altro pezzo altre ;£ cose». In pratica: nulla vieta che la scelta cada su un «tecnico» che nel curriculum abbia anche un'esperienza politica. -, In teoria, Guido Rossi i che è stato senatore o | Luigi Spaventa che è 1 stato ministro possono essere scelti. Ma davvero il governo pensa a lo- ro? Nella serata di ieri c'è chi ipotizza una candidatura di un altro ex, Piero Barucci, ex ministro del Tesoro. «Non accadrà mai» ride Barucci. Nononostante le voci, non sarebbe in corsa nemmeno l'ex presidente della Confindustria Luigi Abete, la cui famiglia ha rapporti d'affari con le Fs. Qualcuno fa il nome di Roberto Schisano, ex amministratore delegato Alitalia, non sarebbe amato da Micheli. E c'è chi parla di Piero Gnudi, commercialista, consigliere di Iri e Eni e amico di Prodi. Rimane in testa Demattè. Ma la caccia continua. Ed è complicata dal fatto che molti dei papabili guadagnano cifre ben più elevate dei 260 milioni lordi assegnati al capo delle Ferrovie che difficilmente potrà ottenere anche la presidenza della Tav (la società per l'alta velocità). Quest'incarico, che vale 600 milioni, era stato da poco affidato allo stesso Necci. Per accelerare i tempi della nomina, il successore di Necci entrerà nel consiglio di amministrazione in carica che sarà allargato. Così resterà presidente Giorgio Cristi. Il Presidente Scalfaro è informato della situazione da Burlando, ricevuto ieri mattina. Con la prevedibile conferma del Presidente, spetterà al nuovo amministratore delegato formare la squadra. Non cambiano le strategie: «Bloccare o rivedere i programmi di sviluppo - spiega Burlando sarebbe un autentico dramma per il Paese». Quindi, l'alta velocità va avanti, che saranno realizzati gli investimenti previsti, che le attività Finmare possono trasferirsi alle Fs. Burlando vuole affidare la vigilanza sulle Fs alla Motorizzazione civile. Si attende solo il nome. Roberto Ippolito «Non cambiano le strategie aziendali Anche l'alta velocità andrà avanti» Tra i candidati anche ex ministri come Luigi Spaventa e Piero Baruc Perde punti invece Guido Rossi ex presidente di Consob e Ferfìn ie aziendali ndrà avanti» Qui accanto Biagio Agnes vieta che la scelta cada su un «tecnico» che nel curriculum abbia anche un'esperienza politica. -, In teoria, Guido Rossi i che è stato senatore o | Luigi Spaventa che è 1 stato ministro possono essere scelti. Ma davvero il governo pensa a lo- Qui accanto Biagio Agnes Claudio Burlando

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