Barbuti, gente sospetta di Piero Bianucci

Crociata di cinesi e americani contro la barba: trattiene lo smog Crociata di cinesi e americani contro la barba: trattiene lo smog Barbuti, gente sospetta SCIENZIATI cinesi e americani - scrive l'«Independent», quotidiano inglese di tendenza liberal - hanno dato il via a una crociata contro barba e baffi. Queste pelosità, sostengono, altro non sono che ricettacoli di smog, sostanze tossiche e batteri maleodoranti, quando non addirittura infettivi. All'ombra della barba i microbi sarebbero quattro volte più numerosi di quelli che colonizzano una pelle convenientemente rasata. I sociologi spalleggiano gli scienziati, aggiungendo che la barba contrassegna le minoranze aggressive ed è impopolare, come dimostra il fatto che da oltre un secolo nessun politico con la barba osa candidarsi alla pre- sidenza degli Stati Uniti. Varie multinazionali, informatiche e metalmeccaniche, eviterebbero di assumere personale barbuto: gente non omologata, e quindi pericolosa. Il rischio, su questi temi, è quello di impelagarsi in consunte questioni tipo «la barba è di destra o di sinistra?», dilemma che è già stato sviscerato a proposito del bagno e della doccia, del mare e della montagna, e persino della Parietti (sinistra) e di Valeria Marini (destra). Ancora più scivoloso è il terreno psicoanalitico: la barba esprime virilità o nasconde una languida effeminatezza latente? Entrambe le tesi si possono sostenere con fior di argomenti scomodando Freud, Jung, Adler e, se si è proprio a mal partito, persino Alessandro Meluzzi. Ci limitiamo quindi a qualche osservazione oggettiva. Il pelo della barba e dei baffi si estende su una superficie minore di quella dei capelli ed è di essi meno fitto. Anche i capelli quindi sono sospetti dal punto di vista batteriologico. Ma come ci sono capelli sporchi e capelli puliti, così si può dire delle altre pelosità, ovunque esse allignino. Il dottor Semmelweis, nel secolo scorso, dimostrò la grande importanza, per i medici, di lavarsi le mani (in senso letterale, naturalmente) per evitare le stragi dovute alla febbre puerperale. Lo studente di medicina Celine, all'anagrafe Louis-Ferdinand Destouches, su questa faccenda scrisse la sua tesi di laurea. Un'altra annotazione è di tipo storico: la barba, ora condannata da oscuri scienziati cinesi e americani, ha contraddistinto il volto di un gran numero di loro illustri colleghi: Galileo, Hertz, Kelvin, Poincaré, Maxwell, Pasteur, Roentgen, Boltzman, Lorenz, citando a casaccio; per i baffi, basti Einstein. E, forse di riflesso, ciò accade anche per i divulgatori scientifici, a cominciare da nonno Asimov. Piero Bianucci

Luoghi citati: Stati Uniti