Addio Lamour, diva dei Tropici di Alessandra Levantesi

Addio Lamouiy diva dei Tropici Morta l'attrice americana dalla bellezza esotica: aveva 81 anni Addio Lamouiy diva dei Tropici Compagna d'avventure di CrosbyeHope NON era polinesiana, anche se il «sarong» è stato il contrassegno (e lei diceva la maledizione) di buona parte della sua carriera. Scomparsa sabato scorso all'età di 81 anni, Mary Leta Dorothy Slaton, in arte Dorothy Lamour, era nata a New Orleans il 10 dicembre sotto il segno del Sagittario, quindi estroversa e leale. Esordio classico per una bellissima ragazza, strappò a vent'anni un titolo di miss che sulle prime le guadagnò solo un impiego come ascensorista a Chicago. Là però, poiché canticchiava mica male, divenne vocalista del complesso di Herbie Kay e moglie del titolare. Duetto con Rudy Vallee e con Eddie Duchin, passò al prestigioso Stork Club, eb¬ be il suo radio-show a Los Angeles: dove alla Paramount si accorsero di lei, affidandole un film B, «La figba della giungla» (1936), che agli incassi si rivelò di serie A Ma il vero lancio di Dorothy fu il personaggio dell'indigena Marama in «Uragano» (1937), ovviamente in sarong, famoso film catastrofico manovrato dal grande John Ford. Il quale sfogò il suo cattivo carattere sul protagonista Jon Hall, risparmiando la sua bella partner in base a una certa simpatia che lo spinse a richiamarla molti anni dopo per una particina in «I tre della Croce del Sud» ( 1962). Affascinante lo era di certo, volenterosa al massimo, brava così così; eppure al pubblico la Lamour piaceva più che ai produttori, i quali la relegarono in una sfilza di partecipazioni di cui oggi si trova traccia solo nei film trasmessi di notte. Pure per Dorothy Lamour, comunque, arrivò il «boom» con la serie di lunga durata girata in trio con Bing Crosby e Bob Hope: sei avventure che dal '40 al '52 la portarono da Singapore a Zanzibar, dal Marocco a Rio e in altri luoghi esotici, qua e là per il mondo, ovviamente senza muoversi da Hollywood come d'uso all'epoca. Questi film andarono bene anche da noi, ma perdendo l'etichetta fissa Road to... il ricordo non si ravviva granché menzionandone i titoli: «La danzatrice di Singapore», «Avventura a Zanzibar», «Avventura al Marocco», «I cercatori d'oro», «Avventure in Brasile», «La principessa di Bali». Da principio sconcertata dalle improvvisazioni dei suoi due compagni, Dorothy si inserì rapidamente nel loro gioco riuscendo ad arricchirlo. Il successone, però, comportò per lei alcune delusioni. La prima fu quando Crosby e Hope riuscirono ad assicurarsi una fetta degli utili e dimenticarono di riconoscere qualcosa alla loro compa- Dorothy Lamou gna. La seconda delusione fu quando mettendo in cantiere il settimo titolo della collana, ((Astronauti per forza» (1962), Crosby contro il parere di Hope ritenne di dover scaricare una partner ormai quasi cinquantenne e volle al suo posto l'emergente Joan Collins. In seguito la diva, che nel frattempo aveva avuto alti e bassi ritrovando tuttavia i suoi fans in «Il più grande spettacolo del mondo» (1951) di De Mille, si dedicò soprattutto alla famiglia, alla stesura dell'autobiografia «My Side of the Road» e a qualche sortita teatrale. Alessandra Levantesi LOS ANGELES. Dorothy Lamour è morta sabato scorso a Los Angeles all'età di 81 anni. L'attrice era stata ricoverata al «St. Vincente Hospital» per avere accusato un forte dolore allo stomaco. Dorothy Lamour in una foto dei tempi di «Uragano»