Morire nel Rio Grande d'Europa

Strage silenziosa al confine dell'Eldorado tedesco Strage silenziosa al confine dell'Eldorado tedesco Morire nel Rio Grande d'Europa Oder e Neisse, decine di clandestini affogati BONN NOSTRO SERVIZIO Non sono i messicani che vogliono raggiungere l'America attraversando a nuoto il Rio Grande, ma i disperati dell'Est europeo e dell'Asia, che a nuoto cercano di arrivare in quello che a loro sembra il paradiso: la terra tedesca. Ma l'Oder e la Neisse, i due fiumi che segnano la frontiera del benessere tra Germania e Polonia hanno temperature ben diverse dal Rio Grande, sono fiumi freddi e insidiosi e gli abitanti dei paesini di frontiera s'imbattono sempre più spesso nel cadavere di qualche disgraziato portato a riva dalla corrente. Sono polacchi, romeni, russi, che vogliono farsi una nuova vita in Germania, ma anche pakistani o tamil, portati da bande di contrabbandieri fino alla riva del fiume e poi abbandonati al loro destino. A volte i loro corpi approdano in Polonia, a volte in Germania. I giornali locali tedeschi riportano casi di cadaveri ributtati in acqua per far risparmiare alla municipalità le spese di una sepoltura: 1.500 marchi (circa un milione e mezzo di lire). Ci sono state diverse decine di morti annegati quest'anno. La frontiera del benessere in Europa (i fiumi Oder e Neisse che dalla Repubblica Ceca arrivano fino al Mare del Nord) fa sempre più vittime. E' una frontiera sorvegliata con attenzione. Con la caduta del Muro paradossalmente i ruoli si sono invertiti: se prima il filo spinato impediva agli europei dell'Est di uscire oltre la Cortina di ferro, adesso sono gli europei dell'Ovest che impediscono l'ingresso. Sofisticati congegni a raggi infrarossi permettono di vedere al buio lungo la frontiera. Per i telespettatori tedeschi è un'immagine ormai familiare: un gruppo di ombre cerca di raggiungere il primo centro abitato sulla riva tedesca, i doganieri li arrestano per poi rispedirli nei Paesi di origine. A volte la morte avviene nel tentativo di sfuggire alla polizia di frontiera tedesca come nel caso dei due giovani romeni precipitati in un dirupo nei pressi di Altenberg, nel Brandeburgo. Più spesso però sono i pericoli del fiume che vengono sottovalutati. I pescatori di Schwedt. (cittadina del Brandeburgo), oltre alle anguille trovano i resti della notte: sigarette zuppe abbandonate da contrabbandieri in fuga, resti di canotti distrutti dalle rocce. Nei casi peggiori anche il cadavere di chi, per il sogno del marco tedesco, ha lasciato la pelle. «Era in acqua da settimane - racconta il pescatore Helmut Zahn al settimanale tedesco "Der Spiegel" -, un uomo vestito con un maglione e dei pantaloni di lino, le alghe lo avevano già coperto in parte. Non ho osato girarlo a faccia in su e ho chiamato la polizia». L'uomo aveva denaro polacco in tasca ed è stato identificato come Joszef C, anni 52, proveniente dalla cittadina polacca dall'altra parte del fiume: Cedynia. Il pescatore Zahn è uno di quelli che ha soprattutto pietà per i disgraziati che rischiano la vita per arrivare in Germania: «Se un gruppo di sei o otto poveracci viene visto approdare, qui nessuno dice niente. Dopo tutto è compito della polizia di frontiera fermarli». L'elenco delle vittime del fiume è lungo e incerto. La bulgara Tatiana K. è stata trovata in aprile vicino a un impianto di depurazione di Francoforte sull'Oder. Prima di lei erano approdati lì i resti di due pakistani. Il corpo di un uomo di 21 anni è stato trovato sulle rive dell'Oder vicino alla città tedesca di Eisenhuettenstadt: è uno di quattro polacchi che sono scomparsi alla fine di marzo. Il caso più grave di annegamento è avvenuto due anni fa sulla Neisse. Dieci pakistani e dodici tamil sono stati portati sulla riva del fiume. Dopo avere formato una cordata hanno cercato di attraversare le acque della Neisse. «La corrente era molto forte - ha raccontato un superstite -. Io mi sono staccato, ho visto delle teste che andavano su e giù nell'acqua». Almeno otto tamil sono morti, non si sa quanti pakistani. Francesca Predazzi MAR AMBURGO I • ) BALTICO , STETTINO • BREMA G ER M AN IA I BERLINO • HANNOVER, POLONIA LIPSIA* 1 I P0ZNAN ^rVgRJSLAVIA 2.L \?) DRESDA • FRANCOFORTE ) CECOSLOVACCHIA NORIMBERGA V; Est-europei e asiatici tentano la disperata traversata a nuoto Cadaveri rigettati in acqua per evitare le spese dei funerali Immigrati in Germania: per molti la speranza sfuma in vista della meta

Persone citate: Altenberg, Francesca Predazzi, Helmut Zahn, Schwedt, Tatiana K., Zahn