Il governo: nel'97 una tassa per l'Europa

Slitta ancora l'accordo sulla Finanziaria. Ma Prodi è fiducioso: Bertinotti non romperà Slitta ancora l'accordo sulla Finanziaria. Ma Prodi è fiducioso: Bertinotti non romperà Il governo: nel '97 una lussa per l'Europa Ogni famiglia dovrebbe pagare circa mezzo milione ROMA. Una manovra in due tempi per l'Europa è la nuova proposta di Romano Prodi. La novità emersa dal vertice governo-maggioranza ieri mattina, aggiornato a mercoledì, non è tanto la persistente incognita su che cosa farà Rifondazione comunista. E' che il cammino della politica economica si è fatto più difficile. Il deficit '96 viaggia verso i 127.000 miliardi, contro i 113.000 desiderati. E, come il presidente del Consiglio ha anticipato l'altro giorno a La Stampa, per la moneta unica europea cade la speranza di un secondo turno: o si entra subito o si rischia di restare esclusi. Così, non c'è soltanto la legge finanziaria '97 da completare entro venerdì. Nel corso dell'anno prossimo - sempre che le economie europee riprendano a crescere - occorrerà una manovra aggiuntiva piuttosto consistente. Il governo chiederà ai cittadini una «tassa per l'Europa»: un prelievo temporaneo, con l'unico scopo di non perdere la grande occasione di sostituire la lira con la moneta unica, con l'«Euro». Un prelievo come? Ieri è girata la voce che si potesse trattare della temutissima patrimoniale, magari per tacitare Fausto Bertinotti. Non è così: sarà una addizionale sul reddito. Su questa una tantum per Maastricht, subordinata a molte variabili, non si hanno dettagli; si può presumere che dovrebbe essere nell'ordine di almeno diecimila miliardi, ovvero in media mezzo milione per famiglia, e che sarebbe almeno in parte progressiva, ovvero più pesante per i redditi più alti. Nel vertice di ieri mattina, se ne è discusso - si assicura - solo di sfuggita. I tredici seduti at¬ torno al tavolo (Prodi, Veltroni, Ciampi, Maccanico, Visco, Micheli e Parisi per il governo; D'Alema per il pds, Bianco per il ppi, Ripa di Meana per i Verdi, Fantozzi per Rinnovamento, Bertinotti e Cossutta per il prc) dovevano innanzitutto risolvere i problemi urgenti. Sia i palazzi della politica, sia i mercati finanziari pensano che Rifondazione comunista alla fine non romperà. «Non c'è rischio di crisi» ha assicurato Prodi in serata, dall'Aia dove è volato per un incontro con il governo olandese. Ma per ora l'accordo non c'è: e nel frattempo il quotidiano del prc, Liberazione, proclama che «la parola sacrifici è per noi impronunciabile». Nell'incontro di ieri a palazzo Chigi, Bertinotti e Cossutta hanno bocciato tutte le ipotesi del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi sulle pen¬ sioni. Minori i problemi sulla sanità, dove un qualche intervento sui ticket pare irmai scontato, magari con la novità delle degenze ospedaliere. Le ipotesi di Ciampi più controverse sono: 1) rinvio dello scatto '97 della scala mobile (3500 miliardi), piuttosto sgradito a tutti; 2) rinvio delle «finestre» per ottenere le nuove pensioni di anzianità (da 700 miliardi in su), fortemente osteggiato dai sindacati; 3) trattenuta sulle pensioni di anzianità per chi non ha ancora raggiunto l'età della pensione di vecchiaia (370 miliardi netti se all'1%, 1100 se al 3%) che i partiti dell'Ulivo hanno accettato e che Rifondazione respinge. Alla fine, l'accordo si potrebbe trovare su questa ultima ipotesi. Si discute poi di un aumento dello 0,5% per i contributi previdenziali a carico dei lavoratori autonomi (500 miliardi). L'impostazione politica di Prodi e Ciampi, secondo cui Maastricht vale sacrifici addizionali, è stata appoggiata da Gerardo Bianco, Massimo D'Alema e Augusto Fantozzi. Da Bertinotti e Cossutta, no; però «capiscono anche loro che i pericoli sono grandi», ha assicurato il presidente del Consiglio al giornale economico olandese Handelsblad. Il tono dell'intervista rispecchia la crescente preccupazione sulla moneta unica europea: «Vorrei vedere dice Prodi - se ha senso tenere fuori un Paese che ha fatto progressi grandi come i nostri». Fino a pochi giorni fa, il governo aveva puntato molto su una finale indulgenza politica di tedeschi e francesi, e su un ingresso nella moneta unica dopo un «purgatorio» negoziato di un anno al massimo. Ora il quadro europeo appare mutato: gli altri sembrano decisi ad andare avanti senza l'Italia. Non aiuterà il deficit pubblico di quest'anno, se davvero raggiungerà i 127.000 miliardi come teme la Ragioneria dello Stato. Alle Finanze, sulla base di differenti stime sulle entrate fiscali, ritengono che potrebbe fermarsi a 122.000. Stefano Lepri I SACRIFICI SULLA PREVIDENZA [Le ipolesi di intervento] CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ' Prelievo dell'1% su tutte le pensioni di anzianità presenti e future (e fino al compimento dell'età pensionabile: 63 anni gli uomini e 58 le donne a partire dal 1997). Frutterebbe circa 400 miliardi (1200 miliardi se si arriva al 3%). SLITTAMENTO DELLE «FINESTRE» A ottobre di quest'anno e a gennaio del '97 dovrebbero scattare le cosiddette «finestre di uscita» che consentono di ottenere la pensione di anzianità a chi ha maturato i requisiti. Il loro rinvio comporterebbe un risparmio di circa 700 miliardi. SCALA MOBILE Le pensioni, a differenza dei salari, sono agganciate alla scala mobile. Ogni punto di contingenza comporta, per tutti i trattamenti pensionistici, un onere che si aggira sui 2000 miliardi; si scende a circa 1400 miliardi se non si considerano le pensioni al minimo. Una delle ipotesi è quella del rinvio dello scatto. CONTRIBUTI LAVORATORI AUTONOMI Attualmente versano un'aliquota del 15%. Un aumento dello 0,5% potrebbe far affluire alle casse dell'Inps circa 500 miliardi nel '97. PENSIONE E PART-TIME La proposta della Cgil darebbe la possibilità di ottenere una pensione ridotta continuando a lavorare a part-time (quindi a versare contributi). Il gettito per i '97 sarebbe poco consistente, ma già dal '98 potrebbero affluire 3-400 miliardi. CREDITI INPS Circa 1650 miliardi potrebbero arrivare da una nuova sanatoria in favore delle aziende mentre altri 500 miliardi si recupererebbero attraverso una revisione strutturale del sistema sanzionatorio. INDEBITI Il recupero delle somme indebitamente percepite dai pensionati statali potrebbe portare circa 700 miliardi. ■.,' ■.. « ' ■■■■.. ■ ■/ ■,. : , 'Hiio: - :■ ! Hii ó< ■ ■ : :■■>■-.. ó: v'. ■: SK: ■ .' :. . '::0 ::.'.7:\

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