Olivetti sempre sotto tiro

Olivetti sempre sotto tiro Olivetti sempre sotto tiro Ieri in Procura sentito Profumo Perfine settimana è atteso Caio IVREA. I magistrati Lorenzo Fornace e Alberto Braghin, che conducono l'inchiesta sulle presunte irregolarità nei bilanci dell'Olivetti, hanno interrogato ieri per cinque ore Alessandro Profumo, direttore generale del Credito Italiano. Il funzionario è stato sentito come «persona informata dei fatti», in quanto avrebbe svolto una consulenza per l'Olivetti per la relazione semestrale '96, quella sotto inchiesta. Per lo stesso motivo sabato era stato ascoltato Maurizio Caio (fratello di Francesco, ex amministratore delegato dell'azienda di Ivrea), che è vicepresidente della società Bain-Cuneo, e il giorno precedente Edoardo Toscani, manager della Cir (la finanziaria di Carlo De Benedetti). All'uscita dalla procura di Ivrea, Alessandro Profumo ha negato ai giornalisti di avere discusso con Francesco Caio della semestrale. «Siamo amici da una vita - ha precisato Profumo - ed è di questo che ho parlato con i giudici. Vi sembra possibile - ha aggiunto - che un funzionario di una banca come me possa discutere di bilanci con una azienda privata?». Il direttore generale del Credito Italiano non ha poi voluto fare altri commenti. Per la fine della settimana è prevista la convocazione di Francesco Caio, indagato per false comunicazioni sociali, così come Carlo De Benedetti, Antonio Tesone e Corrado Ariaudo. Francesco Caio il manager che ha guidato l'Olivetti fino a qualche giorno fa

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