«Gara assassina in motorino»

Napoli: rincidente in una strada chiusa al traffico teatro di corse clandestine Napoli: rincidente in una strada chiusa al traffico teatro di corse clandestine «Gara assassina in motorino» Muore un ragazzo di 17 anni NAPOLI. Era disteso sul selciato, immobile, con il motorino accanto. La corsa in ospedale è stata inutile: Domenico Cioffi, 17 anni appena compiuti, è morto senza nemmeno aver ripreso conoscenza in un letto di un reparto di rianimazione. La polizia avanza un sospetto: forse il ragazzo ha perso la vita durante una gara clandestina, una di quelle corse folli organizzate dagli scommettitori che a volte agiscono per conto della malavita organizzata. Un'attività fiorente, quella dei bookmakers: è facile arricchirsi speculando sull'incoscienza dei minorenni che sfrecciano sulle strade della periferia a bordo di motorini «truccati», senza tener conto dell'alsfalto reso viscido dalla pioggia e di altri rischi a volte mortali. Via Baku, un lungo viale che si insinua fra i palazzi popolari del quartiere Secondigliano, è il regno delle corse illegali. Domenico è stato trovato in una traversa di quella strada, un rettilineo chiuso al traffico dove in passato la polizia è intervenuta più d'una volta in seguito alle proteste dei residenti esasperati dal rombo assordante delle moto durante le gare. L'allarme è stato dato al centralino della questura con una telefonata anonima. «Correte in via Baku, c'è stato un incidente: fate presto, è una cosa grave», ha detto una voce maschile, e subito dopo la comunicazione è stata interrotta. Quando gli agenti sono arrivati, la strada era deserta. Il corpo del giovane, che indossava un giubbotto di jeans, era a ridosso del marciapiede. Poco distante, un ciclomotore con la forcella spaccata e una larga chiazza d'olio che si spandeva sul selciato. Il ragazzo respirava ancora, quando è stato adagiato sulla barella di un'ambulanza che è partita a tutta velocità verso l'ospedale più vicino. La cor¬ sa, però, è stata inutile: Domenico è morto un'ora dopo il ricovero per una gravissima lesione alla spina dorsale, nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita. La polizia lo ha identificato grazie alla carta di identità trovata in una tasca del giubbotto, ed ha avvertito i genitori. Il padre e la madre di Domenico sono caduti dalle nuvole quando hanno saputo dei sospetti degli inquirenti. In ospedale, pochi minuti dopo l'arrivo dei genitori, sono giunti anche alcuni amici del ragazzo. Anche loro, interrogati, hanno negato: «Corse con le moto? Domenico era un tipo tranquillo, non avrebbe mai fatto una fesseria del genere - hanno detto al funzionario della Squadra mobile che li ha interrogati -. E poi, uno non partecipa ad una gara di velocità con un motorino da quattro soldi». Gli inquirenti, però, non escludono il contrario, ed elencano gli elementi a sostegno dei loro sospetti. Primo: Domenico si trovava a cavalcioni di una moto in una strada chiusa al traffico ma frequentata dai patiti delle due ruote, che proprio la domenica organizzano le scommesse. Secondo: nessuno riesce a spiegare come gli amici sapessero che il ragazzo era rimasto vittima di un incidente ed era ricoverato proprio in quell'ospedale. «Non possono averlo appreso dai genitori, che non conoscono nemmeno - commenta un commissario -. Probabilmente si trovavano anche loro in via Baku, ed hanno partecipato o più semplicemente assistito alla gara in cui ha perso la vita quel poveraccio. Forse non parlano per paura». Il magistrato ha deciso di sentire nei prossimi giorni i conoscenti di Domenico Cioffi: forse l'autore della telefonata anonima con cui è stata avvertita la polizia si nasconde proprio fra loro. [r. cri.] Gli agenti pensano che il giovane avesse partecipato a una sfida Gli amici però negano «Domenico non faceva sciocchezze del genere» Una gara in motorino tra ragazzi è finita in tragedia a Napoli

Persone citate: Cioffi, Domenico Cioffi

Luoghi citati: Napoli