Scontro sullo Sme 2«L'Europa si è divisa sulle multe di Kohl» di F. Sq.

«Non toccate le pensioni» Scontro sullo Sme 2 L'Europa si è divisa sulle «multe» di Kohl DUBLINO DAL NOSTRO INVIATO Al Consiglio dei ministri economici e finanziari dell'Unione europea gli italiani erano arrivati convinti di dover affrontare una battaglia solitaria contro la smania di rigore dei tedeschi. Il risultato è stato invece migliore del previsto, la porta che ci può portare nell'Europa monetaria non s'è chiusa, e il Patto di slabilità che alla vigilia il cancelliere tedesco Helmut Kohl aveva raccomandato di chiudere, è rimasto aperto: sarà discusso ancora dagli esperti, e la battaglia decisiva è rimandata al vertice europeo che si terrà a dicembre proprio qui, nel castello di Dublino. C'era stato anche chi aveva messo il carro davanti ai buoi. Il commissario europeo per la finanza, il francese Yves-Thibault de Silguy, aveva fatto circolare ieri mattina un documento in cui si prevedeva che a fine '97, quando si chiuderanno i conti per chi potrà adottare la moneta unica e chi no, «sette Stati membri avranno un deficit pari o inferiore al 3% del Pil, ed altri sei tra il 3 ed il 4%». De Silguy voleva dire che due Paesi non hanno più speranza di agganciare l'Europa: la Grecia e l'Italia. Ma il giudizio non teneva conto delle finanziarie in discussione, trasudava tracotanza, ed ha fatto infuriare Ciampi. Il ministro del Tesoro non s'è limitato ad un rimbrotto in privato: intervenendo durante il Consiglio ha duramente ripreso il presidente della Commissione europea Jacques Santer, ricordandogli che i criteri fissati a Maastricht sono cinque, non uno, e definendo quelle di de Silguy «affermazioni quanto meno discutibili e inappropriate». Non è stata l'unica soddisfazione che Ciampi s'è preso. Il nuovo Sistema monetario, che legherà all'Euro le monete dei Paesi rimasti fuori, sarà un po' più solidale di quanto volevano i tedeschi. La Banca centrale europea dovrà intervenire a difesa delle monete attaccate dalla speculazione, purché il governo in questione abbia rispettato i «contratti di convergenza». Questi saranno dei programmi di disciplina di bilancio, sottoposti a controlli periodici, che però non prevedono sanzioni in caso di scostamento dagli obiettivi. La Banca europea potrà interrompere gli interventi se la stabilità dell'Euro sarà minacciata, «ma questo non mi scandalizza», ha detto il governatore di Bankitalia, Fazio. Per il resto il Sistema, chiamato Sme 2, era già praticamente definito: l'ancora sarà l'Euro, la moneta unica, la banda di oscillazione delle valute rimaste fuori dall'Unione monetaria sarà del 15%, come quella attuale, chi si avvicinerà ai criteri di Maastricht potrà adottare una banda più stretta, con accordi anche segreti con la Banca europea. «L'Europa va avanti», ha commentato Ciampi. E si è infatti deciso di garantire al più presto lo stato legale della futura moneta unica, per d'are certezze ai mercati sulla continuità dei contratti e la stabilità dei titoli di Stato denominati in monete nazionali. Quanto al Patto di stabilita, è ancora in alto mare. Tutti son d'accordo nel dire che chi non rispetta i criteri di Maastricht dovrà subire sanzioni. Ma come, e in che misura, non è stato deciso. 1 tedeschi vorrebbero depositi a interessi zero presso la Banca europea, che automaticamente si trasformano in multe sn dopo due anni il Paese interessato non ha rimesso in ordine i propri conti. Ma l'Italia si è opposta, «le sanzioni devono essere dissuasive, non punitive», e diversi Paesi, Francia compresa, sono stati d'accordo. Su un altro punto Ciampi si è opposto ai tedeschi: la modifica del protocollo che contiene i criteri di Maastricht. Theo Waigel vorrebbe metterci le cifre ancora più severe del Patto di stabilità. Ma almeno questa volta gli e andata male. [f. sq.]

Persone citate: Ciampi, Helmut Kohl, Jacques Santer, Kohl, Theo Waigel, Thibault

Luoghi citati: Dublino, Europa, Francia, Grecia, Italia