Parcheggia davanti alla scuola e si spara

L'uomo, 36 anni, ha alzato lo stereo a tutto volume per richiamare maestre e alunni, poi si è ucciso L'uomo, 36 anni, ha alzato lo stereo a tutto volume per richiamare maestre e alunni, poi si è ucciso Parcheggia davanti alla scuola e si spara Suicidio choc vicino a Biella BIELLA. Il volume dell'autoradio era al massimo e vicino a quella Peugeot 405 di colore rosso, parcheggiata in mezzo alla piazza, un gruppo di bambini ballava sul ritmo della musica che sembrava perforare la carrozzeria. Mentre quei ragazzini stavano per entrare nella scuola di fronte, lui è rimasto seduto al posto di guida, si è messo la canna della pistola in bocca e ha premuto il grilletto. Ruggero Consolandi, 36 anni, ex guardia giurata residente a Brusnengo, nel Biellese, si è ucciso ieri mattina davanti alle elementari di Vallemosso, un paese della collina dove aveva trascorso la serata con la moglie, in casa di un amico. Un gesto all'apparenza inspiegabile, senza alcun biglietto o messaggio che lasci intravedere una minima ipotesi. Eppure così drammatico e dirompente, deciso nonostante quella piazza fosse piena di gente: genitori, figli e maestre, quasi una sfida o una pubblica vendetta. Nemmeno il racconto della moglie aiuta a capire qualcosa in più. Mirella Battaglin, 30 anni, è ancora sotto choc. Il tono della sua voce è secco, a tratti perentorio. «Siamo stati a cena da un amico che abita sopra la scuola - racconta - abbiamo parlato, non è stata certo una discussione violenta». Ma di che cosa avete parlato? «Dovevamo farlo, tutto qui. Lui se n'è andato, forse era un po' brillo. E con sé aveva la pistola». Portava abitualmente quell'arma? «No, finora non lo aveva mai fatto. Almeno non ho mai notato che lo facesse». Avevate intenzione di lasciarvi, c'è stata una scenata di gelosia? «Assolutamente no». A Vallemosso l'amico con il quale avete trascorso la serata risulta essere una persone abbastanza conosciuta e discussa. Si dice che abbia avuto problemi di droga. «Davvero? Non lo sapevo. E la gente che dice un sacco di cattiverie. Comunque voglio solo far sapere una cosa: non ho potuto fare niente per evitarlo». In che senso? «Mi ha chiusa dentro a chiave. Stavo facendo una telefonata, ho sentito lo sparo. Non me l'aspettavo. E poi davanti a una scuola...». Nel suo dolore sembra esserci anche rabbia. «No, non sono arrabbiata. E' che non me lo aspettavo. No davvero, una cosa del genere non potevo prevederla». Subito dopo lo sparo, alcuni genitori sono rimasti vicino all'auto per tenere lontano i curiosi e soprattutto i bambini che dovevano ancora arrivare. Poi ci hanno pensato i carabinieri a compiere il più velocemente possibile tutti i rilevamenti necessari all'indagine e a portare via l'auto col cadavere. Per le forze dell'ordine il caso non si è nemmeno aperto: la dinamica non lascia spazio a dubbi e conferma fin da subito la tesi del suicidio. Anche la pistola, una Beretta calibro 9, è di proprietà dell'ex guardia giurata e risulta regolarmente denunciata. Ruggero Consolandi e Mirella Battaglin si erano sposati nel '90 e tutti, a Brusnengo, sono pronti a giurare su una coppia senza apparenti problemi. Lui forse era un po' introverso, con una grande passione per l'arte bonsai che coltivava anche partecipando a mostre. Lei era sempre gentile e nel contempo riservata. «Siamo vicini di casa e ci conosciamo fin da bambini: se avessero avuto delle difficoltà, me ne sarei reso conto - racconta un amico -, quando ho saputo della tragedia sono rimasto senza parole. Non è possibile: Ruggero era una persona che non avrebbe fatto del male a una mosca, eppure ha finito per farlo a se stesso e alla sua famiglia». Daniele Pasquarelli La sera prima una discussione a cena con la moglie e un amico di famiglia A destra, lo spiazzo davanti alla scuola in cui si è consumata la tragedia A sinistra, il suicida, Ruggero Consolandi

Persone citate: Beretta, Daniele Pasquarelli, Mirella Battaglin, Ruggero Consolandi

Luoghi citati: Brusnengo, Vallemosso