Nasce la «guardia nazionale padana»

Nasce la «guardia nazionale padana» Appuntamento a Mantova per il Parlamento leghista. Nel governo esce Preioni ed entra Borghezio Nasce la «guardia nazionale padana» Oggi il battesimo, ma sarà un'associazione non violenta MILANO. Roberto Maroni, che dovrebbe essere il loro comandante, arriverà con il collare semirigido infilato sotto il mento, la medaglia ben visibile degli scontri in via Bellerio. Riuniti nel pomeriggio al Teatro Sociale di Mantova per l'assemblea del loro Parlamento, i leghisti renderanno omaggio al gandhiano ferito. Poi, celebrata la nascita di «Padania», celebrato l'insediamento del «Governo Provvisorio della Padania», passeranno all'argomento più delicato: le Camicie Verdi e l'annunciata Guardia Nazionale della Padania. Fino a lunedì pareva che l'arruolamento fosse proprio da milizia. Ma da giovedì qualcosa è cambiato, Bossi è nella parte del saggio. E così, «perché non vogliamo il caos», «per non scaldare troppo una situazione già calda», la Guardia Nazionale andrà a nascere tra mille cautele e ripetute assicurazioni: non sarà segreta, sarà pacificamente gandhiana e guai a chi parla di armi. Ma la Lega, che non ammette retromarce, farà di questo sabato una giornata comunque delicata. Da Mantova è partita un'inchiesta e il procuratore della Repubblica ha dichiarato che si è mosso perché gli altri poteri dello Stato non fermano Bossi. Per i leghisti sarebbe stato il primo nemico se il procuratore di Verona non avesse aperto la sua inchiesta con le perquisizioni. Bossi e i leghisti si trasferiranno proprio a Verona in serata. Corteo di protesta con comizio finale. E qui dovrebbe debuttare la neonata Guardia Nazionale, pronta a sfidare il procuratore che Maroni vuole denunciare per attentato alla Costituzione e altri 12 reati. «Non solo ci ha mandato contro gli agenti della polizia giudiziaria, e ripeto che con loro non ce l'ho perché hanno eseguito un ordine, ma addirittura dichiara che prima di dare il via all'irruzione in via Bellerio "ha sicuramente fatto una valutazione politica". Un procuratore che dice queste cose va radiato». Il «Governo provvisorio» si riuni¬ sce questa mattina a Mantova. Comincia con un rimpasto: al posto dell'ossolano Marco Preioni il torinese Mario Borghezio, e poi il veneziano Enrico Cavaliere, Gnutti, Maroni e Pagliarini. Il loro primo atto, come aveva chiesto Bossi, è appunto un «decreto» che «istituisce la Guardia Nazionale Padana». Il minaccioso nome è stato annacquato in un «Federazione delle Compagnie della Guardia Nazionale padana». Solo oggi pomeriggio si conoscerà lo statuto definitivo, ma si dovrebbe trattare di una «libera associazione» che sta tra i boy scout (come direbbe Francesco Speroni) e gli «Schutzen» trentun (come direbbe Erminio Boso). Ma nello statuto non potranno mancare, appunto come in quello degli «Schutzen», termini come «battaglioni» e «reggimenti». Ci sarà l'Assemblea generale, il consiglio, la giunta, il collegio dei garanti. Nel «Reggimento» ci saranno il Comandante territoriale, il vice, l'i¬ struttore, il segretario generale, l'alfiere, il segretario dei «giovani draghi» e il portabandiera. «Una associazione - si legge - libera, apartitica, non violenta, aperta a uomini e donne». Che, articolo 2, «respinge e rifiuta attività che comportino anche indirettamente il ricorso alla violenza o all'uso delle armi». Nello statuto non si parla di divise, 1'«Associazione» non è segreta. Per Bossi («ma io non c'entro, io sono della Lega, il Governo provvisorio della Padania è un'altra co¬ sa») sarà la Federazione di queste Compagnie della Guardia nazionale a presidiare il territorio di Padania. Lui sta per tornare a Roma, alla politica. «La Lega è nata in Italia ed è rappresentata a Roma». Come se la tre giorni del Po, più gli incidenti e l'inchiesta di La Spezia l'avessero fatto scendere dalla tigre della Secessione. «C'è un tempo per ogni cosa», dice. La sua Padania è nata e può tornare a Roma. Giovanni Cerniti li leader della Lega Nord Umberto Bossi