Il superministro rintuzza le voci «Lasciare? Non ci penso proprio»
Il superministro rintuzza le voci «Lasciare? Non ci penso proprio» Il superministro rintuzza le voci «Lasciare? Non ci penso proprio» wt TRA ROMA E L'EUROPA MDUBLINO INISTRO, in Italia gira voce che lei sarebbe disposto a dimettersi se la Finanziaria non fosse, come lei auspica, seria e rigorosa. Cosa può dire? «Che è una voce completamente infondata. Quando si è sparsa stavo addirittura volando!». Carlo Azeglio Ciampi è evidentemente irritato per questo incìdente. E' appena arrivato a Dublino, per il Consiglio informale dei ministri economici e finanziari dell'Unione europea, una riunione importante, in cui verranno gettate le basi del patto per la stabilità della futura moneta unica europea. E questa voce sulle sue dimissioni l'ha colto del tutto alla sprovvista: non è certo l'appoggio che il ministro si aspettava, anzi, in un certo senso evidenzia ancor più le difficoltà che dovrà affrontare per tenere il Paese al passo con l'Europa. Oggi qui si parlerà delle super-multe che verranno inflitte ai Paesi che non rispettano i rigidi limiti imposti ai deficit pubblici dal Trattato di Maastricht. Ed a casa nostra, invece, Bertinotti vede «addensarsi nubi sulla Finanziaria» che dovrebbe portarci in Europa, mentre dal pds ribadiscono: niente tagli a sanità e pensioni. E così il sentiero virtuoso indicato da Ciampi l'Europeo si fa sempre più stretto. Pochi giorni fa, a Valencia, erano stati gli spagnoli a dare una doccia fredda alle speranze italiane. «Prodi e Ciampi sono rimasti molto sorpresi dalla loro determinazione», ci dice uno che sa. Il premier Aznar ed il ministro delle Finanze Rato, infatti, hanno detto chiaramente che la Spagna farà maggiori sacrifici, ma che sarà in linea con i parametri di Maastricht alla fine del '97, in tempo per l'appuntamento con la moneta unica: nessuna possibilità di tener conto dei risultati economici previsti per il '98. Questo significa che l'Italia perde una sponda importante, e che nella trattativa che ci oppone al severo rigorismo tedesco «siamo soli con noi stessi». Tagli a pensioni e sanità? «Ma Ciampi non ha mai chiesto uno sforzo su pensioni e sanità, ha chiesto uno sforzo a 360 gradi, su tutti i capitoli di spesa, su tutti i ministeri, amministra¬ zioni centrali e locali», dice un suo collaboratore, «quindi non c'è la volontà di colpire lo Stato sociale, assolutamente». Nelle intenzioni del ministro sanità e pensioni «dovrebbero dare dei risparmi, possibilmente senza toccare le prestazioni». Se poi non si vuole toccare questi capitoli, perché rappresentano dei nervi scoperti, be', «vorrà dire che bisognerà fare degli sforzi di razionalizzazione altrove, in fondo non ci sono mica solo sanità e pensioni». L'importante, per Ciampi, è che comunque la Finanziaria sia rigorosa, che permetta di mantenere gli impegni presi con il Documento di programmazione economica e finanziaria, e magari anche a migliorare quelle previsioni, perché se gli obiettivi del Dpef restanno inal¬ terati, l'Italia non potrà far parte del primo gruppo dell'Unione monetaria, e dovrà aspettare almeno un anno. L'importante, per Ciampi, è far capire ai partner europei che l'Italia fa sul serio, e che gli sforzi per recuperare il terreno perduto sono veri. Solo così c'è speranza di respingere il rinnovato assalto rigorista dei tedeschi, che vogliono riaprire il protocollo sui parametri di Maastricht, ma per inserirvi gli ancor più severi criteri del Patto di stabilita. «Noi siamo contrari, perché non vogliamo ridiscutere ex post il Trattato, senza nemmeno consultare i Parlamenti», ribadisce il collaboratore del ministro. Ma per riuscire tutti devono fare la propria parte. Fabio Squillante Bertinotti: sulla manovra si addensano le nubi Smentito l'aumento per il Totocalcio in urto con il ministro Franco anini. L'irrigidimento del pds to verificato ieri mattina in un ntro tra Romano Prodi, Ciami capigruppo della Quercia alla era, Fabio Mussi e al Senato, re Salvi. Lì, secondo le voci mentite da entrambe le parti, bbe comparsa l'ipotesi delle ssioni. à l'altra sera Prodi si era scon con la riluttanza dei gruppi amentari del ppi a toccare prenza e sanità. I contatti con Cisl e Uil non hanno offerto stro della Sanità, che ieri ha ripetuto: «Io i ticket non li metto». Più tardi, siccome i giornalisti stavano chiedendo come mai di previdenza invece non si parlasse, da Botteghe Oscure è uscita anche una presa di posizione sulle 4 pensioni. le nubi» ribatte il segretario de) ppi Gerardo Bianco, che peraltro ha presentato al governo una lunga lista di sgravi e di agevola¬ di tasse è già stata respintmo luogo dal ministro dellze pidiessino Vincenzoperché contraria al proelettorale dell'Ulivo. Un'atesi che viene in queste oremettere in conto a riduzdeficit il gettito delle prizioni, è contraria alle ncontabilità «europee» che no si è dato. ertinotti: sulla manovra si addensano le nubi Smentito l'aumento per il Totocalcio minidel TeCarlo Ciampm"BvorimpmajA^ffl'■^C'è0,5 ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi Jacques Santer presidente della Commissione europea
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