Il «querelone» di Tonino di Raffaella SilipoGiuliano Ferrara

Il «querelone» di Tonino Il «querelone» di Tonino Di Pietro denuncia Ferrara IL MINISTRO E IL DIRETTORE IO quello lo querelo, anzi, gli faccio un bel querelone». Dicono gli amici che Antonio Di Pietro non ci ha più visto, ieri mattina, quando ha letto quel titolo in prima pagina sul Foglio di Giuliano Ferrara: «Le coincidenze fatali che legano l'inchiesta sull'ex amministratore delegato delle Ferrovie Necci al ministro Di Pietro». «Menzogne palesi», si è inalberato Di Pietro. E subito dopo il consiglio dei ministri, si è appartato per scrivere di suo pugno la querela. «Ora vado al primo distretto di Polizia e gliela lascio» ha detto ai suoi. «E' giunto il momento che Ferrara risponda all'autorità giudiziaria di tutte le menzogne che pubblica». Poco dopo, in un comunicato, il ministro dei Lavori Pubblici ha rincarato la dose: «Sono proprio curioso di vedere la linea difensiva che adotterà il direttore del Foglio quando sarà chiamato dal magistrato per dare spiegazioni delie fantasie diffamatorie che lo hanno portato a scrivere menzogne palesi nel suo menzognero quotidiano». Con gli amici, Di Pietro è sceso nei dettagli. E a proposito delle polemiche sui suoi rapporti con l'avvocato di Francesco Pacini Battaglia, Giuseppe Lucibello si è detto «tranquillissimo». Ferrara, da parte sua, lungi dal battere in ritirata, ha a sua volta controquerelato il ministro. «Non so quante volte il ministro dei Lavori Pubblici Di Pietro ha minacciato querele contro di me senza beninteso eseguire mai il proponimento. Spero sia la volta buona - ha commentato l'ex ministro per i rapporti con il Parlamento nel Gover¬ no Berlusconi - attendo con fiducia di poter illustrare in Tribunale "le coincidenze fatali che legano l'inchiesta su Necci a Di Pietro"». Ferrara va oltre, con un'iniziativa che ha tutto il sapore di una sfida: «Anzi, per evitare che il ministro scantoni ancora una volta, ho dato mandato all'avvocato Grazia Volo, del Foro di Roma, di sporgere querela nei suoi confronti per avere definito "menzognero" il Foglio quotidiano». A stretto giro di posta, la precisazione di Di Pietro, unita alla «rassicurazione» sulla sua determinazione ad andare fino in fondo. «Posso assicurare Ferrara che quella odierna non è affatto la prima volta che sporgo querela contro di lui», si legge in una nota dall'ufficio stampa del ministero. Del resto questa non è affatto la prima polemica fra Di Pietro e Ferrara. Tra i due non è mai corso buon sangue, forse prima di tutto per incompatibilità caratteriale, più che per ragioni obiettive. Certo è che il Foglio ha incominciato prendendosela con i «difficili rapporti» che Di Pietro avrebbe avuto con gli altri ministri del governo Prodi. Poi - ai tempi della polemica dell'ex pm con Ciriaco De Mita - ha definito il ministro «secondino dall'ambiguo passato e dall'incerto futuro», infine «insultatore professionale» quando Di Pietro, dalle pagine di «Oggi», aveva attaccato l'amico Bettino Craxi. Non c'è da stupirsi, insomma, che si sia arrivati al «querelone». Sul fronte delle indagini spezzine, invece, Di Pietro preferisce tacere. E a chi gli chiede dove buttano tutte queste inchieste risponde con un succinto colpo di tosse. Raffaella Silipo In prima pagina sul «Foglio» i presunti rapporti tra il capo delle Fs e l'ex pm. Lui replica «Menzogne». E Giulianone controquerela Antonio Di Pietro e Giuliano Ferrara

Luoghi citati: Ferrara, Roma