«Così ce li portano via»

«Così ce li portano via» «Così ce li portano via» Iparenti: adesso dovremo rassegnarci LNAPOLI A speranza è stata cancellata dopo ore di attesa, quando già era calata la sera. «Sapevamo che la sentenza era prevista per le 4 del pomeriggio, il tempo passava e il telefono restava muto. Abbiamo cominciato a preoccuparci, abbiamo pensato: vuoi vedere che è finita male?». Sì, è finita male, con una condanna che lascia sbigottiti i familiari e fa dire allo zio di Alberto: «Siamo delusi, ce li portano via». Secondigliano, il quartiere che fin dall'inizio di questa brutta storia ha sempre creduto all'innocenza di «quei due bravi giovani, tanto bravi che il male non lo riescono neppure a pensare». Nel salotto di casa Carciati, ci sono i parenti di lui: lo zio, Franco, l'anziano nonno Alberto che a 84 anni si è battuto come un leone per il nipote che porta il suo nome, e tutti gli altri rimasti a Napoli con il fiato sospeso. I genitori, Luigi Carciati, titolare con i fratelli di una ditta che tratta all'ingrosso prodotti ittici, e la moglie Orsola, sono invece a Nassau. Con loro, il padre di Angela, Giovanni Marigliano, vigile del fuoco, e la madre, Concetta. Dalle Bahamas arriva il loro dolore: «Siamo sbigottiti, sgomenti». Per loro non ci sono dubbi: «Il tribunale non ha tenuto conto degli elementi forniti dal difensore. Ha dimostrato che l'eroina trovata era vecchia e di una qualità che non si trova in queste isole. Ma non c'è stato niente da fare». Il primo a dare la notizia del verdetto ai familiari di Alberto riuniti nella casa di Secondigliano è stato il console italiano a Nassau, Giovanni Mattei. Poi, il telefono non ha smesso di squillare un attimo. Chiama il parroco, don Giuseppe Provitera, che ha firmato appelli e promosso comitati, chiamano i parenti di Angela, i vicini, gli amici. «Credo che ci dobbiamo rassegnare all'idea che per adesso restano in carcere - spiega Franco Carciati - anche se speravamo in un'assoluzione, speravamo che almeno Angela fosse liberata. Non credo che convenga presentare appello, perché si corre il rischio di una condanna ancora più pesante e i mesi passerebbero inutilmente in attesa del nuovo processo». E allora? «Allora - sottolinea lo zio di Alberto - potrebbe essere meglio non fare proprio nulla. La pena viene fatta cominciare dal giorno in cui sono stati arrestati e in questo modo hanno già scontato tre mesi. Con la buona condotta, poi, si possono togliere quattro mesi per ogni anno di carcere. Potrebbero uscire nell'ottobre del '97». Un anno in galera, comunque, è un verdetto che già suscita polemiche. Il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, promotore di un comitato in sostegno dei due sposi, a cui hanno aderito 72 parlamentari, ha annunciato ieri sera che una delegazione partirà presto per Nassau. Mariella Cirillo

Persone citate: Franco Carciati, Giovanni Marigliano, Giovanni Mattei, Giuseppe Provitera, Luigi Carciati, Mariella Cirillo, Paolo Russo

Luoghi citati: Bahamas, Napoli, Nassau