MACCANICO SU NECCI «Un amico, ma non ho nulla da temere»

«Un amico, ma non ho nulla da temere» MACGANICO SU NECCI «Un amico, ma non ho nulla da temere» SCANDIANO. Non ha voglia di parlarne e si vede. Però Antonio Maccanico, ministro delle Poste e Telecomunicazioni, si rassegna: «So che da due giorni si sta facendo il mio nome in relazione alla vicenda Necci. Nulla di più arbitrario. I rapporti che riguardano la sua e la mia attività non si sono mai incrociati». Lei, ministro, lo conosceva bene? «Ci frequentiamo dai tempi del partito repubblicano. Lo conosco bene, da molti armi, e l'ho sempre considerato una persona per bene». I magistrati di La Spezia hanno detto che sarebbero inquisiti anche dei politici. «E' un'affermazione che è stata smentita dalla stessa procura e dalla Guardia di Finanza». Però le voci continuano. «Come ha rilevato D'Alema, i magistrati non dovrebbero fare dichiarazioni, specie se queste dichiarazioni risultano allusive. Se ci sono dei nomi da fare si facciano, altrimenti è opportuno il silenzio. Credo che sia buon costume per un magistrato inquirente, operare senza clamori». Siamo alla vigilia di nuove clamorose inchieste? «Non lo so. Non sono in grado, con informazioni così ridotte, di esprimere un giudizio su questa inchiesta e sull'arresto di Necci». Come si uscirà dalla stagione di Tangentopoli? «Condivido l'opinione del ministro Flick: con i processi, ridando trasparenza alla pubblica amministrazione, migliorando l'efficienza della giustizia». In nessun modo l'inchiesta Necci la coivolge? «In nessun modo», [p. e]

Persone citate: Antonio Maccanico, D'alema, Flick, Necci

Luoghi citati: La Spezia, Scandiano