Prepensionamenti e leggi da cambiare «La crisi dell'editoria pesa sui conti Inpgi»
Prepensionamenti e leggi da cambiare Prepensionamenti e leggi da cambiare La crisi dell'editoria pesa sui conti Inpgi La Federazione della stampa lancia l'Sos L'istituto: «Ma non siamo al collasso» ROMA. La crisi dell'editoria pesa anche sui conti dell'Inpgi, la cassa di previdenza dei giornalisti. Il segretario della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, chiedendo la convocazione degli «stati generali dei quattro organismi della categoria per definire una strategia comune», ha precisato che la Fnsi e l'Inpgi hanno avviato la scorsa settimana un difficile confronto con il ministero del Lavoro e con la federazione editori sulle «incognite che gravano sull'istituto di previdenza dei giornalisti soprattutto a causa delle conseguenze delle numerose situazioni di crisi aziendale che hanno colpito il settore». «E' chiaro - dice Serventi Longhi - che se i problemi dell'Inpgi non verranno avviati rapidamente a soluzione si continuerà a scaricare sulle spalle dei giornalisti l'intera crisi dell'editoria italiana. Con le conseguenze di un indebolimento senza precedenti dell'istituto». Poco dopo una nota dell'ente di previdenza. «L'Inpgi non è al collasso. E' in grado di pagare le pensioni e di far fronte (l'ultimo bilancio tecnico attuariale si proietta su un ventennio) ai suoi compiti. E lo può fare, come la legge di privatizzazione prevede, senza chiedere sovvenzioni, senza gravare sui contribuenti». Nella nota si sottolinea anche che «è però indispensabile che fra i costi di cui l'Inpgi si fa carico vi sia un razionale contenimento degli oneri sociali che l'Istituto, sosti¬ li ministro del La oro, Treu tuendosi allo Stato, sopporta e che derivano dalle crisi aziendali e dai prepensionamenti lievitati negli ultimi anni». Nel solo '95 l'Inpgi ha dovuto far fronte a 90 prepensionamenti, pari al 49% del numero totale registrato nell'ultimo quinquennio. Sempre lo scorso anno l'importo medio lordo di ogni trattamento pensionistico è stato di 98,5 milioni. Il costo globale dei 90 prepensionamenti è dunque pari a quasi 9 miliardi. «Nove miliardi - dice l'Inpgi - che saranno pagati con un anticipo anche di 10 anni e buona parte dei quali sarà sorretto soltanto da contributi virtuali, e cioè dalla solidarietà di categoria. In più l'Istituto per i 90 prepensionamenti ha dovuto aggiungere alla riserva una somma quintupla: oltre 44 miliardi, che non sono virtuali, ma cosliiditi da beni reali e da deposili bancari effettivi». «Nonostante questa ulteriore, prosegue la nota dell'Inpgi - l'Istituto non è sull'orlo del disastro. E' intervenuta infatti nello scorso aprile la modifica della legge 416/81 che ha abbassato da 15 a 5 anni il livello massimo dei contributi figurativi concedibili. Ciò consentirà per il futuro di continuare ad assistere i colleghi, salvaguardando i bilanci». Ma i problemi superati in aprile si ripresentano accresciuti a settembre. La nuova legge prevede infatti che «la previgente normativa» si continui ad applicare a tutti i casi di crisi che nel frattempo erano stati avviati. pesante uscita li ministro del Lavoro, Treu
Persone citate: Paolo Serventi Longhi, Serventi Longhi, Treu
Luoghi citati: Roma
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