Gemina fuori dal tunnel

Utile di 115 miliardi contro i 409 persi nel '95. Meglio anche Rcs Utile di 115 miliardi contro i 409 persi nel '95. Meglio anche Rcs Gemina fuori dal tunnel Un semestre tutto attivo MILANO. Anticipa, a sorpresa, la presentazione della prima semestrale '96, Gemina. E, sorpresa nella sorpresa, la notizia è il ritorno all'utile che tocca i 115,1 miliardi contro la perdita di 409,2 di un anno fa. Un ritorno all'utile reso possibile dall'inversione di tendenza dell'Rcs che taglia di netto il profondo rosso del '95, riducendo le perdite da 276,2 miliardi ai 21,6 di fine giugno '96. Chiude il capitolo nero, la finanziaria di via Turati. Il presidente Giorgio Rossi e l'amministratore delegato Paolo Sabatini preferiscono far parlare le cifre ma, si fa capire, «il peggio è alle spalle, i dati sono trasparenti e su questa trasparenza si vuole continuare». E i misteri di un anno fa quando, travolta dai buchi di Rcs e Capital Markets, Gemina sembrava sull'orlo del tracollo: i conti in rosso, i magistrati del pool decisi a scoprire fatti e misfatti? L'inchiesta del pool non è finita ma, almeno nei conti, da parte del consiglio luce è stata fatta. Non a caso, mentre la semestrale non recepisce la quota di pertinenza (20,9%) della Burgo (non ha ancora tenuto il suo consiglio, viene spiegato nel comunicato Gemina), consolida integralmente la Gemina Capital Markets: notoriamente una delle fonti delle misteriose perdite del '95. «E' stato possibile acquisire il rapporto Kpmg Fides di Lugano - si spiega relativo ad alcune società estere controllate da Gemina attraverso la Capital Markets: la disponibi- lità di questo rapporto ha consentito di completare le analisi e di superare le carenze informative che avevano indotto il consiglio Gemina a non consolidare integralmente - al 31 dicembre '95 - il bilancio della Capital Markets». E così, viene spiegato, a formare l'utile hanno contribuito l'ottimo andamento della Fila (45,5 miliardi), il buon risultato del Gft (36 miliardi) e la perdita consolidata dell'Rcs Editori (21,6 miliardi). Qui l'altra sorpresa: l'Rcs che, se ancora non ritrova l'utile, è lì lì per ritrovarlo avendo tagliato di 254 miliardi il rosso profondo del '95: dai 276,2 miliardi persi un anno fa a 21,6. Una vera inversione di tendenza. Un anno fa era il disastro, oggi la prospettiva è quella di arrivare nel secondo semestre a un risultato operativo positivo e a uno netto .vicino al pareggio. Soddisfatto, molto soddisfatto, Claudio Calabi, l'amministratore dell'Rcs che vede l'emergenza finalmente alle spalle e premiata la strategia del risanamento. Come dire che riduzioni di personale (628 dipendenti in meno), cessioni di testate, chiusura dell'area Video, uscita definitiva dal rateale (passato alla Federico Motta), insomma, pulizia nei conti e riposizionamento strategico hanno avuto l'effetto sperato: 102,5 miliardi di miglioramento del risultato gestionale con i ricavi che sono rimasti quelli di un anno fa (1237 miliardi nei primi sei mesi '96 contro i 1243 dei primi sei mesi '95) ma che, a dati omogenei e cioè tenendo conto delle cessioni, sa¬ rebbero cresciuti del 5%. Quanto basta per fare sperare che, superata l'emergenza, sia venuto il tempo di concentrarsi sui problemi di ordinaria gestione. E se nessun problema dà l'area quotidiani dove Corriere e Gazzetta continuano a far da traino al gruppo (sui 1237 miliardi di fatturato quasi 500 si devono ai due colossi), qualche problema ancora lo dà la Libri che non è comunque più il colabrodo di un anno fa: perdeva 164,5 miliardi nel '95, ne ha persi 26,9 nel primo semestre '96. E problemi inferiori al passato, assicurano al vertice Rcs, restano nei periodici. Per il resto quadro più rassicurante: debiti in calo (1091 miliardi un anno fa, sono scesi a 711 a giugno) e oneri finanziari pure (26,7 miliardi contro 41). [a. z.] Paolo Sabatini

Persone citate: Claudio Calabi, Federico Motta, Giorgio Rossi, Paolo Sabatini

Luoghi citati: Lugano, Milano