Ma Parigi e Bonn premono
Ma Parigi e Bonn premono Ma Parigi e Bonn premono Vicino l'accordo sulle sanzioni da applicare ai Paesi ritardatari KEMPTEN. Il ministro tedesco delle Finanze, Theo Waigel, ha affermato che Francia e Germania sono d'accordo «sulla sostanza del patto di stabilità» da applicare ai Paesi che aderiranno alla moneta unica. Al termine di un consiglio economico e finanziario francotedesco, che si è tenuto ieri a Kempten, il ministro francese Jean Arthuis ha dal canto suo affermato che all'Ecofin informale previsto per venerdì e sabato a Dublino ci saranno passi avanti sul patto. «Non ho dubbi sul fatto che a Dublino faremo dei progressi sul patto di stabilità, che rappresenta una necessità per l'Unione». Secondo fonti comunitarie, i Quindici sarebbero ormai d'accordo sul principio di imporre sanzioni ai Paesi che sforano il tetto del 3% del rapporto deficit/pil, ma permarrebbero divergenze su tre aspetti: l'entità delle sanzioni, i tempi di cui i Paesi disporranno per tornare entro i parametri corretti dopo eventuali sforamenti e la definizione delle circostanze eccezionali che permetterebbero a un Paese di scampare alle sanzioni. Waigel si è comunque detto fiducioso che «tutti i problemi saranno risolti all'Ecofin di Dublino». Secondo il presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer, devono essere «applicati in modo corretto e preciso» i parametri per entrare a far parte dell'unione monetaria. Il presidente della banca centrale tedesca ha sottolineato che il principale obiettivo dell'unione monetaria deve essere garantire una durevole stabilità. In questo modo ci sarebbero le condizioni per una discesa dei tassi di interesse. Tietmeyer ha poi affermato che l'unione monetaria deve essere diretta a garantire una crescita durevole sostenendo così il mercato del lavoro in Europa. «Su questi aspetti c'è pieno accordo tra Germania e Francia - ha detto - ma nei particolari si dovranno definire». Tietmeyer ha poi definito controproducente il dibattito sui tempi e parametri di Maastricht che nelle ultime settimane ha caratterizzato alcuni paesi dell'Ile, poiché «alimenta dubbi sui mercati finanziari».
Persone citate: Hans Tietmeyer, Jean Arthuis, Theo Waigel, Tietmeyer, Waigel
Luoghi citati: Bonn, Dublino, Europa, Francia, Germania, Parigi
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