«Hai tatuato mio figlio, ora paghi»

«Hai tatuato mio figlio, ora paghi» Savona: il genitore pretende che il disegnatore copra le spese per la plastica «Hai tatuato mio figlio, ora paghi» // ragazzo è minore, il padre si rivolge ai giudici SAVONA. A differenza del padre catanese che, quando ha visto che la figlia si era tinta i capelli per diventare bionda, l'ha riempita di botte, lui di fronte al tatuaggio sulla spalla del suo ragazzo ha deciso di adire le vie legali. Ha accompagnato il figlio dai carabinieri e ha presentato una denuncia contro un altro giovane, improvvisatosi «tatuatore», per lesioni. Sì, perché quel piccolo sole è stato disegnato sulla spalla del diciassettenne senza la liberatoria dei genitori e tanto basta per finire nei guai. E pensare che quando era entrato in casa, il ragazzo era tutto orgoglioso per quel piccolo disegno impresso sulla pelle in cambio di duecentomila lire. Ma al padre l'idea non è proprio piaciuta, è andato su tutte le furie. Si è arrabbiato, pare, anche per la qualità assolutamente discutibile del lavoro. E poi perché il «tatuatore», per quanto improvvisato, avrebbe dovuto rifiutare di intervenire su un giovane che non ha ancora raggiunto la maggiore età. Il genitore di R. S. è corso dai carabinieri presentando un esposto per lesioni e senza perdere tempo ha anche fissato un appuntamento con un chirurgo plastico nella speranza di poter far rimuovere il tatuaggio. L'ira più profonda del padre è poi maturata nella consapevolezza che il figlio, trattato da persona non autorizzata, non era stato messo in guardia contro gli effetti inde¬ lebili della «bravati:» e i rischi di un intervento che sarebbe stato eseguito con aghi «riciclati» e senza badare alle più elementari norme igieniche. Nell'attesa che il giudice si pronunci sulla richiesta di rimborso quantomeno delle spese dell'intervento di chirurgia plastica, sul caso si è innescata una polemica. Alcuni studi della Provincia che praticano tatuaggi hanno finito per dar ragione al padre furioso: «Per etica professionale non vengono mai tatuati minorenni, a meno che non siano accompagnati da genitori disposti a firmare un foglio di autorizzazione. Una delle regole fondamentali tra i tatuatori - spiega Fulvio del centro «Tattoo» di piazza San Bartolomeo a Varazze - è non eseguire disegni sui minorenni, anche se consenzienti. 11 tatuaggio è permanente e spesso i giovani non sanno valutare la portata di una decisione presa sulla scia della moda. Ma al di là del problema minorenni, occorre sapere che il tatuatore con le carte in regola usa guanti chirurgici, attrezzatura completamente sterilizzata e aghi monouso che si gettano via dopo ogni intervento. Chi non esercita in questo modo non offre garanzie dal punto di vista sanitario. Inoltre, il tatuaggio ben fatto non deve superare mai i millimetri del derma e lasciare cicatrici lievi che guariscono in pochi giorni». [a. z.j r

Luoghi citati: Savona, Varazze