Trova 40 miliardi, li restituisce

Trova 40 miliardi, li restituisce Roma, l'universitario: «I miei genitori mi hanno convinto al nobile gesto» Trova 40 miliardi, li restituisce Studente arricchito da un errore delle Poste :!:-::::y-:':::V<V:.:-i*;i:.r- ^■m^mu PAPERONE PER UN GIORNO OL'AQUILA UANDO ha letto l'estratto conto alla voce «credito attuale» è rimasto inebetito: in totale aveva una cifra a nove zeri. Quaranta miliardi. Il «tesoro» lo ha trovato uno studente di 23 anni di Sulmona sul suo conto conente postale e di colpo si è ritrovato plurimiliardario. Nessuna eredità dello sconosciuto zio d'America, ma più semplicemente.una svista miliardaria del sistema computerizzato delle Poste che aveva «regalato» 40 miliardi tondi tondi a Francesco Caccavelle, studente di lettere antiche all'Università di Roma, figlio dell'ex direttore generale della Banca Agricola di Sulmona. Il sogno di essere diventato un Paperon de' Paperoni è durato poco. «Non pensavo di suscitare tanto interesse - dice scherzando lo studente -; soprattutto non capisco se il clamore è dovuto al fatto che sono un miliardario mancato o perché sono stato un allocco a non fuggire con tutto quel denaro. Cer- to quando ho letto quella cifra ho pensato davvero di sognare. Inizialmente credevo si trattasse di un codice che identificava qualche operazione, poi, quando ho letto bene, sono rimasto sbigottito: ho sgranato gli occhi, c'erano 40 miliardi, più 2 milioni e qualche spicciolo, gli unici miei veri soldi». Tutto è accaduto, racconta Francesco, a luglio, alla filiale delle Poste Roma 1, vicino all'abitazione che affitta in via Sicilia. «Sono andato per eseguire un'operazione con la tessera posteard. Non ricordavo bene il codice personale di identificazione e dopo tre prove andate a vuoto la carta magnetica mi è stata ritirata dallo sportello automatico. Ero sotto esame, sta¬ vo preparando letteratura latina, e non ho avuto tempo per richiedere immediatamente la carta all'ufficio postale. Così, dopo l'esame, sono andato in vacanza e solo a fine agosto sono tornato nell'ufficio dove il direttore mi ha restituito la posteard. Ho fatto subito un prelievo di 200 mila lire, ho preso il resoconto, e con l'auto sono partito per Sulmona. E' qui che mi sono accorto di essere diventato miliardario. Ma il sogno è durato poco. A destarmi hanno contribuito anche i miei genitori: "Quaranta miliardi - mi hanno detto - né si prendono, né si nascondono con tanta facilità e poi un gesto nobile non ha prezzo. Pensa a uno scherzo di carnevale e ridici sopra". Ho fatto proprio così: ho riconsegnato la tessera all'ufficio postale di Sulmona non prima di aver fatto notare al responsabile dell'ufficio che per un errore madornale mi erano stati accreditati 40 miliardi». Roberto Ettorre «Sono diventato noto ma forse ora qualcuno mi scambierà per un allocco» Francesco Caccavelle, 23 anni, studente di Sulmona

Persone citate: Roberto Ettorre, Sono

Luoghi citati: America, Roma, Sulmona