Prodi: con Necci il governo non c'entra

La Parenti: ritorna il clima di terrore. Cardino: Pacini Battaglia é il burattinaio di tutta la vicenda La Parenti: ritorna il clima di terrore. Cardino: Pacini Battaglia é il burattinaio di tutta la vicenda Prodi; con Necci il governo non c'entra 7/premier e il ministro Flick convocati da Scalfaro ROMA. La vicenda Necci, aggravata il giorno dopo dall'arresto di magistrati e imprenditori, suscita due ordini di reazioni. Da una parte sussiste la preoccupazione per le grandi opere legate alle ferrovie. Dall'altra si apre una disputa giuridico-politica sul comportamento dei magistrati: hanno fatto bene a far scattare le manette ai polsi di Necci? E c'è una possibilità di uscire da Tangentopoli senza ledere il diritto e restituendo serenità a questo Paese? Mentre il Capo dello Stato ha ricevuto il ministro della Giustizia Flick, il presidente del Consiglio Prodi, parlando a Valencia, ha detto che «l'arresto di Necci preoccupa profondamente per l'immagine del Paese», ma può assicurare che «l'attività dell'ente non subirà alcuna sosta, alcun ritardo». Intervistato dal GR-Rai Prodi ha spiegato che «il governo non ha nessuna responsabilità in questa vicenda. Ieri è stalo detto che noi abbiamo confermato Necci ma questo non è vero: il cda non era scaduto e non c'era nessun motivo per prendere provvedimenti». Quanto alla possibilità di un avvicendamento di Necci ai vertici delle ferrovie, il ministro Ciampi ha detto che si tratta di una ipotesi «del tutto prematura». La questione Necci ha riproposto anche gli interrogativi sull'ipotesi di un ruolo «debordante» della magistratura e sul garantismo. Ha detto Prodi: «La mia posizione è identica a quella del ministro della Giustizia. Dobbiamo in fretta preparare una legislazione per il futuro e quindi potremo affrontare anche le situazioni pregresse»; questo non vorrà dire - ha spiegato - «che ci sarà un'amnistia, ma si tratterà di uno sguardo al futuro e un passo in avanti». Comunqe in Parlamento molte voci si stanno alzando per trovare una via di uscita a questa impasse. Ieri ha parlato Tiziana Parenti: «Siamo seduti su una polveriera ha detto la deputata ex magistrato -. L'im¬ pressione è che si stia ricominciando con un clima di terrore che non risparmia nessuno. Al di là delle responsabilità individuali, o poniamo un punto alla situazione dopo aver capito i meccanismi del sistema e trovato meccanismi alternativi, o diversamente questo Paese continuerà per altri 10 o 15 anni a non aver né stabilità politica, né economica». Quanto poi all'arresto del procuratore di Grosseto, Roberto Napolitano, la Parenti ha ricordato che «stava indagando sul fratello di Veltroni, Valerio. Certamente questa è una coincidenza molto sospetta». Alla Parenti ha replicato il sostituto procuratore di La Spezia, Alberto Cardino: «Ho sentito la polemica della Parenti sull'appiattimento del gip sulle posizioni del pm. Penso di poter dire, a operazione conclusa, che il gip ha valutato con molta attenzione e scrupolo le richieste del pm e ne ha accolto solo una parte proprio perché ha valutato con estrema prudenza le esigenze cautelari». Da sinistra Ersilia Salvato pone problemi analoghi a quelli della Parenti dichiarando che «si è accentuato il carattere inquisitorio del nostro sistema processuale» e che sono improcrastinabili «misure che, senza ledere minimamente il principio di indipendenza della magistratura inquirente, riescano a rafforzare 0 ruolo di terzietà del giudice». Anche se «l'ultima cosa che si possa fare •• fa sapere Bertinotti - è accusare la magistratura di essere la punta di lancia di qualcuno contro Necci per ragioni di schieramento: è un uomo che ha sempre avuto livelli di attenzione e di consenso rarissimi». Due giorni fa il presidente del Senato Mancino si chiedeva se veramente fosse indispensabile ricorrere alle manette per il manager delle Fs, ieri un gruppo di deputati popolari hanno rivolto un'interrogazione al ministro Flick per sapere «se l'operato dei magistrati di La Spezia sia sorretto da legalità formale e sostan¬ ziale ed in caso negativo quali provvedimenti intenda adottare». In controtendenza solo i Verdi. «Sono scandalizzato - ha detto il capogruppo al Senato Maurizio Pieroni -, non appena diffusasi la notizia dell'arresto di Necci si è mosso un esercito di insabbiatori. Al grido di "avanti cantieri" tutti, dal governo ai sindacati, si sono affannati a rassicurare che i programmi Fs proseguiranno come nulla fosse accaduto. Ora è aperta un'inchiesta della magistratura e bisognerà vedere: se dovesse emergere che i programmi Fs sono stati costruiti per favorire interessi illegittimi anziché per potenziare il servizio agli utenti, quei programmi dovranno essere ridiscussi». Con buona pace dei sindacati. Ieri sera, infine, al ritorno dalla Spagna, il presidente del Consiglio Prodi è stato ricevuto subito da Scalfaro. Raffaello Masci Mario Baccini (ccd): D'Alema: «Non è un «Necci era il vero riesplodere di candidato del Polo a Tangentopoli» e sindaco di Roma» sgrida Cesare Salvi .. jffjp II palazzo di Montecitorio sede della Camera dei deputati Qui sotto: il procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli

Luoghi citati: Grosseto, La Spezia, Roma, Spagna