«Riaprite Tangentopoli»
B «Riaprite Tangentopoli» Craxi: indagare a tutto campo LA «RICETTA» DI BETTINO B MILANO ISOGNA aprire, non chiudere. Bisogna che siano fatte le inchieste dove non sono state fatte». E' un inedito Bettino Craxi quello che da Hammamet, via fax, entra nel dibattito politico sull'uscita da Tangentopoli. «Bisogna aprire, non chiudere», ripete l'ex segretario del psi. Che spiega: «Diversamente l'operazione di cui si parla assume inevitabilmente un colore molto torbido. Non erano solo i partiti e i politici che sono stati chiamati in causa, trattati il più delle volte come dei criminali, coloro che si avvalevano di finanziamenti illegali». C'è altro, fa capire Craxi. Ed è la sua tesi di sempre, quella più volte detta alla Camera. Ma l'intervento di ieri via fax di Craxi arriva anche in un momento delicato per Tangentopoli. A La Spezia scattano le manette per l'amministratore delegato delle Fs Lorenzo Necci, e per l'uomo d'affari Francesco «Chicchi» Pacini Battaglia. Quest'ultimo - definito da un giudice milanese ai tempi di Mani pu¬ lite «l'uomo che sta appena sotto Dio» - ha sfiorato anche la traiettoria giudiziaria di Craxi e del psi. Di «Chicchi» Pacini Battaglia si è parlato a lungo nella vicenda dei conti esteri psi, nei rapporti con l'allora tesoriere del partito Balzamo. C'è altro, ancora da scoprire? Bettino Craxi non entra nel merito, preferisce prenderla alla larga, dicendo la sua sul dibattito per l'uscita da Tangentopoli. L'ex segretario, da Hammamet, lancia il suo j'accuse: «Non c'erano solo partiti e politici. Lo sa perfettamente la magistratura». «Mentre si parla di come combattere la Tangentopoli del futuro, non può affatto essere chiusa la Tangentopoli del passato, seminata di inchieste a senso unico, dominata dalla regola dei due pesi e due misure», scrive Craxi nel primo dei due fogli faxati da Hammamet. C'è altro, fa capire Craxi. E lui non è l'unico a saperlo. Elenca: «Lo sanno benissimo gli interessati che non sono stati toccati e che sperano che il passato si chiuda. Lo sa certamente anche il mmistro Flick che, se non sono male informato, non viene dalla Luna». Cosa sia stata Tangentopoli, cinque anni di manette, avvisi di garanzia, anche per Craxi, numero uno il 15 dicembre '92, l'ex segretario socialista continua a raccontarlo. «Era un fenomeno di cui era ammalata da decenni la società italia¬ na, come del resto altre democrazie nel mondo», analizza. Poi esorta: «Occorre una decisione politica ed un atto di onestà e di responsabilità politica. Sento dire che per questo manca oggi il sufficiente consenso, che è troppo presto, che i tempi non sono maturi. E' probabile che sia così, ma questo non significa che sia giusto». [r. m.] Bettino Craxi A sinistra: Francesco Pacini Battaglia
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