Il Codino neppure in panchina

Il Codino neppure in panchina Il Codino neppure in panchina Ma Galliani smonta il caso: «Aveva male» GENOVA. Roberto Baggio contro la Sampdoria non avrebbe comunque giocato e questo era risaputo fin dalla vigilia. Quando però sono arrivate le formazioni, ecco la sorpresa: il Divin Codino non era nemmeno in panchina. Subito puntuali sono comparse le prime malignità. I soliti bene informati che, con mezze frasi, lasciavano intuire che sotto sotto ci fosse qualcosa di strano. Magari un litigio tra Baggio e Tabarez. Ci ha pensato però Adriano Galliani a chiarire la situazione, con la chiara volontà di stroncare sul nascere qualsiasi polemica che avrebbe potuto avvelenare l'ambiente all'inizio del campionato. «Nessun mistero attorno a Baggio - ha spiegato l'amministratore delegato del club rossonero, appena arrivato in tribuna d'onore -. Ha provato prima della gara, ma ha sentito ancora male alla caviglia e quindi ha preferito non rischiare. E' stato Roberto per primo a dispiacersi per non poter scendere in campo. Tengo a precisare, quindi, che non esiste nessun caso-Baggio». Galliani, insomma, ha provato a chiarire la situazione. Ma i sospetti rimangono. «Ed è sbagliato - ha continuato Galliani -. Roberto avrebbe accettato disciplinatamente la panchina. Se non c'è, significa che lui sente veramente male. E poi bisogna abituarsi all'idea di vedere giocatori famosi in panchina. Quando si allestisce una rosa di 23-24 uomini importanti, è chiaro che l'allenatore ogni domenica si vede costretto a sacrificarne qualcuno, perché in campo ne possono scendere solo undici. Lo ripeto, non c'è assolutamente un caso Baggio: lui è un ragazzo troppo intelligente per scadere nella polemica». Seduto una decina di metri più in là, in tribuna d'onore, c'era anche il et azzurro Arrigo Sacchi. E tanto per restare nel campo delle indiscrezioni, è stato chiesto a Galliani se non ci fosse proprio Sacchi nel futuro del Milan. «Arrigo è un grande amico - ha risposto -. Da quel che mi risulta, lui è l'allenatore della Nazionale ancora peri prossimi due anni, quindi...». Roberto Baggio non c'era, e nemmeno Vincenzo Montella, destinato, nei cuori dei tifosi sampdoriani, a prendere il posto di Enrico Chiesa, sacrificato sull'al¬ tare del bilancio. C'era però Roberto Mancini a trascinare la Sampdcria, e la sconfitta di Perugia, d'altra parte, non ha minato gli entusiasmi della tifoseria blucerchiata. Sainpdoria-Milan è una partita dal sapore sempre un po' speciale. Così ieri sera la squadra di Eriksson ha potuto contare su un incitamento costante, una spinta in più per fare meglio. Tra l'altro, la domenica di ieri è stata particolare per i tifosi della Samp. In mattinata, infatti, nell'area dell'Expo, si è tenuto il 17° raduno dei club. Un appuntamento onnai tradizionale che quest'anno, in occasione del 50° anniversario della società, ha assunto un contorno ancora più significativo. E' intervenuto Enrico Mantovani, accompagnato dalla sorella Francesca. «Fu una nascita molto difficoltosa - ha ricordato, riferendosi ai problemi legati alla fusione tra Sampierdarenese e Andrea Doria -. Ma alla fine, le cose più difficili sono quelle che regalano maggiori soddisfazioni. Nel corso degli anni si è così costituito un patrimonio che adesso dobbiamo mantenere e coltivare». Damiano Basso La decisione di escludere Robi Baggio non è bastata a Oscar Tabarez per portare il Milan al successo: per il tecnico rossonero si annunciano tempi difficili

Luoghi citati: Genova, Perugia