Ludo Battisti '66 '72 eterno re del revival

=1 I DISCHI Ludo Battisti '66-'72 eterno re del revival W4 OC L terreno della canzone italiana non è certo arido, continua a produrre frutti gustosi, magari dovuti ad incroci tra la nostra tradizone e altri stili musicali stranieri. Però restano come punto di riferimento certe produzioni degli Anni '60 e '70, che le giovani generazioni, riscoprono, rinnovando i consensi nei loro confronti. Per cui le case discografiche continuano a proporre nuove edizioni di vecchie canzoni, che in estate rivivono anche negli improvvisati concertini sulla spiaggia fra amici. Fra tutti chi continua ad essere re di questi revival è Lucio Battisti, quello più fresco, originale, melodico del sodalizio con un autore di testi impareggiabile come Mogol. Un'ottima occasione discografica la offre il doppio album «Battisti. I singoli 1966-1972» (Ricordi-Bmg, 2 Cd). In un cofanetto dalla grafica allegra sono raccolte 25 celebri canzoni firmate MogolBattisti uscite nell'ormai antica forma del 45 giri. Curiosa la riproduzione delle vecchie copertine, ma certo si sarebbe potuto aggiungere alcune brevi noterelle storiche. Resta comunque il grande piacere di risentire in versione originale brani indimenticabili: da «Dolce di giorno» a «Era», da «Per una lira» a «Mi ritorni in mente» fino a grandi successi come «Emozioni», «Balla Linda», «Dieci ragazze», «Anna», «Io vivrò», «Non è Francesca», «Acqua azzurra acqua chiara». Altra operazione di revival, con 1 aggiunta di un carattere quasi archivistico, riguarda il Clan, l'etichetta discografica di Adriano Celentano. Per anni lo straordinario catalogo, testimonianza di una tra le stagioni più divertenti e creative della nostra canzone, è rimasto dimenticato. Ora i diritti sui titolo li ha rilevati la Bmg, che così dopo la Ricordi aggiunge con ottima intelligenza imprenditoriale un'altra fetta di storia canzonettistica d'Italia. Riescono così dall'oblio straordinari prodotti di repertorio, ripubblicati in 22 Cd. In mezzo a questa gustosa riscoperta, vale far emergere due titoli. Il primo è «Ali the best» (2 Cd) in cui viene reso omaggio al lavoro di Don Backy, uno dei più originali cantautori, tra i primi a coniugare con buon estro il rock con la melodia e la tradizione nostrana. Nel litigio con Celentano, giudicando a distanza di tempo, a perderci fu di sicuro il Molleggiato. L'altro titolo è «Quei ragazzi della via 11 Gluck» (2 Cd), antologia con introvabili chicche dei tanti artisti accolti in sala d'incisione dal Clan: da «La mia ciccia» di Pilade ad «Alle nove al bar» dei Ribelli, da «Droga» dei Fuggiaschi a «Il pianista di quella sera» di Pio alla francesina Ketty Line. Ovviamente non mancano i Cd in cui Celentano ripercorre il suo periodo migliore di cantante. Un bellissimo regalo d'estate che merita attenzione, mossa da curiosità storica verso un capitolo importante della canzone italiana. Al di là della nostalgia. Altra voce regina della musica italiana è Mina. Dotatissima interprete di talento, la cantante ha confezionato un prodotto molto estivo: «Canzoni d'autore» (Pdu, 1 Cd). Un'antologia di quindici brani, firmati dai più conosciuti autori, reinterpretati con la consueta abilità. Mina sa aggiungere il tocco personale a canzoni come «Poster» di Baglioni, «Caruso» di Dalla, «Il portiere di notte» di Ruggeri, «Cowboys» di Fossati. Piccola curiosità: è possibile scegliere tra tre confezioni differenziate dai colori (giallo, blu e rosso). Una sorta di antologia della propria carriera la propone il menestrello moderno Angelo Branduardi. «Camminando camminando» (Emi, 1 Cd) raccoglie 17 sue composizioni, alternando gli esordi alle ultime canzoni. Sono però tutte registrazioni dal vivo, scelte nella lunga tournée internazionale seguita all'uscita dell'album «Domenica e lunedì». Scorrono in versioni arricchite di una nuova freschezza di suoni - e con un maggior respiro e rotondità di arrangiamenti soprattutto i brani di inizio carriera «Cogli la prima mela», «La pulce d'acqua», «Ballo in fa diesis minore», «Il violinista di Dooney», «La luna», «Piccola canzone dei contrari». La dimensione concerto, specie questa con la formula acustica, esalta le caratteristiche di sensibilità e gioco della produzione di Branduardi, donando maggiore modernità. Alessandro Rosa saj W4 OC 11

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