Grandi manovre per le privatizzazioni. Draghi annuncia sconti ai «cassettisti» Stet si divide e nasce Seat Spa

La nuova società avrà un capitale di 264 miliardi Grandi manovre per le privatizzazioni. Draghi annuncia sconti ai «cassettisti» Stet si divide e nasce Seat Spa Tra sette giorni via alla seconda franche dell'Eni ROMA. Arriverà tra una settimana l'annuncio della privatizzazione della seconda tranche Eni. La Consob consegnerà il prospetto per la vendita ed il Tesoro potrà annunciarla ufficialmente. Lo ha annunciato il direttore generale del Tesoro Mario Draghi che ha anticipato qualche indirizzo sulle modalità della vendita, prevista in.autunno, anche rispetto agli incentivi per il collocamento delle azioni agli investitori privati. Il pagamento rateale innanzitutto «non è utilizzabile per la privatizzazione immediata perché non è ancora previsto dalla nostra normativa», mentre il ricorso alla garanzia di prezzo, già usato per la prima tranche Eni, «non ha funzionato pienamente». Un riguardo particolare, ha assicurato Draghi, sarà riservato al piccolo-medio risparmio, che nel collocamento della prima tranche partecipò «in misura limitata». E' già in corso, fra l'altro, il pre-marketing, che consiste in sondaggi presso investitori istituzionali e risparmiatori per identificare la quota di azioni Eni da collocare nella seconda tranche. La holding petrolifera, ai valori di Borsa, supera i 50 mila miliardi: se fosse messo in vendita un altro 15%, si tratterebbe di una cifra attorno ai 7500 miliardi. Ancora in tema di privatizzazioni, il consiglio di amministrazione della Stet ha approvato ieri il progetto di scissione parziale della Seat. Prevede la costituzione della Seat Spa, con un ca¬ pitale sociale di 264 miliardi e un patrimonio netto di 560,4 miliardi, che opererà nel settore editoriale e pubblicitario; l'assegnazione agli azionisti Stet di una azione Seat (valore nominale 50 lire) per ogni azione Stet; la richiesta di ammissione in Borsa delle azioni Seat. Il progetto sarà sottoposto all'assemblea straordinaria degli azionisti fissata in prima convocazione per il prossimo 28 ottobre e in seconda per il 30 ottobre. Seat Spa continuerà le attività tradizionali (elenchi telefonici alfabetici per Telecom Italia, Pagine Gialle, annuari, pubblicazioni specializzate), e del direct marketing (elaborazione base dati e gestione del mailing), della raccolta pubblicitaria e della stampa (produzione delle edizioni della divisione e stampa per conto terzi). Nella nuova società confluiranno anche le partecipazioni attualmente detenute da Stet in Multi Media Pubblicità e Scs-comunicazione integrata (mercato pubblicitario); lite e Venturini Espana; Euro Directory, Euredit, Sesa Seat e Bsc Citybuch. Unica esclusa Atesia, la società per i servizi di telemarketing. Seat Spa nascerà con un patrimonio netto pari a 560 miliardi e 405 milioni, diviso in 5 miliardi e 281 mila azioni, senza indebitamento di natura finanziaria. Il patrimonio netto sarà costituito dal capitale sociale di 264 miliardi e da riserve. Le azioni avranno godimento a partire dalla data di efficacia della scis- sione, prevista entro gennaio '97, quando dovrebbe avviarsi anche la quotazione in Borsa. La Seat del dopo scissione sarà quindi controllata dall'Iri con il 63,08%. L'istituto metterà sul mercato solo il 61,27%: la quota restante è legata alla gestione speciale per i warrant. Secondo azionista, con l'I,93%, sarà Chase Nominees seguito, con 1' 1,02%, dalla Banca d'Italia. Secondo i dati sui maggiori azionisti Stet al 31 maggio, nella compagine societaria della futura matricola non mancano Morgan Guaranty Trust di New York, Prudential Utility Fund nonché il fondo italiano Arca, Eurocasse Sim, Imigest. Tra le grandi banche figurano Bank of New York e la londinese Henry Schroder Wagg. [r. e. s.] La nuova società avrà un capitale di 264 miliardi Ernesto Pascale (a sinistra) e Mario Draghi direttore generale del Tesoro

Persone citate: Ernesto Pascale, Euro Directory, Henry Schroder Wagg, Mario Draghi, Morgan Guaranty, Sesa Seat, Venturini Espana

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