«Bill ha una malattia venerea» Campagna repubblicana contro Clinton

8 La Casa Bianca rifiuta di rendere pubblica la sua cartella clinica, voci di «test imbarazzanti» «Bill ha una malattia venerea» Campagna repubblicana contro Clinton NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Oh mio Dio - è sbottato Mike McCurry, portavoce di Bill Clinton, l'altro ieri a Fresno, in California, durante il giro elettorale che stava compiendo assieme al suo capo -, una domanda del genere non me l'aspettavo proprio!». La domanda era nientemeno se il Presidente avesse mai avuto una malattia venerea. Questa è infatti l'ultima «finezza» che i repubblicani hanno tirato fuori in campagna elettorale. In alcuni spot televisivi hanno cominciato a insinuare che il Presidente abbia «qualcosa da nascondere» nel suo passato sanitario ed è per questo che si ostina a non rendere pubblica la sua cartella clinica. La speranza è che la recente vicenda di Dick Morris e delle sue confidenze a una prostituta, associata alla fama di un Clinton che in fatto di donne non è mai andato troppo per il sottile, possa produrre qualche effetto. Così, a Fresno, i giornalisti hanno interpellato direttamente McCurry con la loro domanda «scandalosa». Che non ci siano malattie veneree, secondo McCurry, «è ovvio» perché altrimenti sarebbero risultate dal controllo clinico annuale cui Clinton si è sottoposto recentemente. Ma il problema è che la cartella clinica di Clinton non è mai stata resa pubblica. Perché? E' una questione di principio, la cartella clinica è un fatto privato, dicono i democratici, che già ai tempi del duello fra George Bush e Michael Dukakis ebbero lo stesso problema (siccome Dukakis non rendeva pubblica la sua cartella, Ronald Reagan lo bollò come un «invalido», anche se poi chiese scusa). Ma i repubblicani dicono che il vero scopo di Clinton è quello di nascondere che nel suo passato sanitario c'è una malattia «innominabile». Sul motivo di questa reticenza, ha detto Nelson Warfield, portavoce di Dole, «ho sentito spiegazioni molto colorite». «Se il Presidente - ha proseguito ridendo - può negare con tanta sicurezza di avere una malattia venerea, vuol dire che si è sottoposto a un esame specifico». Il problema vero, ha detto Joe Lackart, l'organizzatore della campagna di Clinton, è nei repubblicani e nella loro disperazione di fronte ai sondaggi che indicano Clinton in grande vantaggio: «Vogliono usare diversivi o vogliono parlare dei problemi veri? Mi pareva che Robert Dole, nel suo discorso alla Convention di San Diego, avesse escluso il ricorso a questi mezzucci». Ma Robert Dole, l'altro ieri, non ha fatto una grinza di fronte all'iniziativa dei suoi propagandisti ed anzi si è associato. Rivolgendosi idealmente a Clinton, ha detto in un suo comizio: «Io la mia cartella clinica l'ho resa pubblica, Mister President, perché lei non rende pubblica la sua?». Franco Pantarelli TUTTI I GUAI DEL PRESIDENTE GENNIFER FLOWERS LA CISTI HILLARY SHERRY ROWLANDS L'ex amante di Clinton che rischiò di costargli l'elezione nel '92 ora torna alla carica e sta per pubblicare un libro dal titolo vagamente allusivo «A letto con il Presidente» Alla Convention tutti hanno notato la cisti di Clinton che si è subito sottoposto a un intervento. Ma Dole lo incalza «Deve dirci se è maligna» Sulla first lady sempre più in difficoltà per lo scandalo Whitewater circolano voci secondo le quali sarebbe affetta da un male misterioso E' la prostituta a cui il consigliere di Clinton Dick Morris rivelava i segreti della Casa Bianca Morris si è dimesso ma non ha salvato il Presidente dalla figuraccia

Luoghi citati: California, New York, San Diego