Roma, trasferito Per Coiro oddio alla procura

Roma, trasferito Roma, trasferito Per Coirò oddio olla procura ROMA. Strette di mani, abbracci e gli auguri per il nuovo incarico. Per Michele Coirò ieri è stato l'ultimo giorno a Piazzale Clodio. Da lunedì prossimo sarà negli uffici della Direzione dell'amministrazione penitenziaria. L'ex procuratore della Repubblica di Roma ha dedicato la mattinata al congedo dai suoi sostituti e dai suoi collaboratori. Nell'ufficio del terzo piano del Palazzo di Giustizia si sono alternati i procuratori aggiunti, i sostituti, i giudici di sezione del tribunale, gli ufficiali di polizia e carabinieri, i giornalisti. Davanti a un rinfresco a base di tartine e vino prosecco, Coirò, il quale non ha nascosto il dispiacere di lasciare gli uffici dove ha lavorato per tanti anni, ha salutato tutti con cordialità evitando, tuttavia, i discorsi di circostanza e le dichiarazioni alla stampa. Particolarmente commovente il commiato con alcuni sostituti molto legati a Coirò e già promotori, all'epoca dell'apertura del procedimento disciplinare da parte del Csm nei confronti del procuratore di Roma, di attestati di stima e solidarietà. Da ieri la carica di procuratore della Repubblica viene coperta ad interim dall'aggiunto Giuseppe Volpari. Nelle stesse ore il sostituto procuratore di Roma Antonino Vinci ha chiesto al Csm di essere trasferito ad altra sede. La domanda è stata presentata all'organo di autogoverno dei giudici nel luglio scorso, dopo che la procura di Perugia aveva chiesto il rinvio a giudizio del magistrato per corruzione in atti giudiziari in concorso con l'avvocato Edoardo Marotta e con il costruttore Pietro Mezzaroma. Secondo l'accusa, Vinci avrebbe ricevuto da Mezzaroma, tramite Marotta, le «utilità» costituite dal mancato pagamento di lavori edili compiuti tra il '92 e il '93 in un appartamento di sua proprietà e in uno della moglie. Il tutto per favorire Mezzaroma nell'inchiesta sui palazzi d'oro condotta da Vinci nel '92. Se il Csm accogliesse la richiesta di Vinci di cambiare ufficio, si bloccherebbe la procedura per il trasferimento d'ufficio del magistrato che era stata aperta dalla prima commissione nel maggio scorso dopo le rivelazioni di Stefania Ariosto alla procura di Milano. La Ariosto raccontò di un viaggio negli Usa in occasione della nomina dell'allora leader socialista Craxi a «uomo dell'anno» a spese di Cesare Previti e del quale avrebbero beneficiato Vinci e altri magistrati e delle loro frequentazioni con il parlamentare di Forza Italia. Nell'ambito della procedura sono stati acquisiti anche atti delle inchieste dei magistrati di Perugia sullo stesso Vinci. [Ansa]

Luoghi citati: Milano, Perugia, Roma, Usa