« l'hashish? Dal tabaccaio » di Maurizio Tropeano

Sondaggio Datamedia: il 48,5 per cento è proibizionista IL «PADRE» DEL PROGETTO « I/hashish? Dal tabaccai® » «E lo spaccio resterà sempre illegale» CTORINO ALMA, nessuno vuole aprire dei supermercati della droga né, tantomeno, permettere a chiunque di ottenere sostanze stupefacenti gratis». Dopo le polemiche Carmelo Palma, consigliere comunale antiproibizionista e primo firmatario dell'ordine del giorno appi-ovato dal Comune di Torino che chiedo al governo di procedere alla legalizzazione del consumo di droghe leggere, cerca di spiegare meglio la proposta. Non lo hanno intimorito gli insulti arrivati via telefono - «Assassini» - né le prese di posizione dell'arcivescovo di Torino «non siamo alla ricerca di patenti di legittimità» - e adesso rilancia: «L'informazione deve fare chiarezza e non provocare disagi». Consigliere, allora facciamo chiarezza. Che cosa cambierebbe nel caso in cui il governo recepisse l'ordine del giorno e modificasse la legge? «Lo spaccio della cannabis e dell'eroina resta un reato da reprimere. Scompare invece il sistema delle sanzioni relative al consumo delle due sostanze. Si passa ad una distribuzione legale delle sostanze. Di fatto l'obiettivo è quello di sostituire all'offerta illegale forme di offerta o distribuzione legali». Dunque, droga libera come spiegano i proibizionisti? «Non facciamo schematismi. Per le droghe leggere, cioè i derivati dalla cannabis, si passa ad un sistema di distribuzione legalizzata. Lo Stato autorizza il consumo e assicura la distribuzione all'interno di circuiti commerciali ristretti». Magari i tabaccai? «Potrebbe anche essere. Ma l'importante è che siano circuiti controllati e ristretti. Dunque nessun supermarket. Questa disciplina relativamente liberale si giustifica sulla base dell'assenza di qualunque tipo di emergenza sanitaria connessa esclusivamente al consumo di cannabis». E per l'eroina? «Si possono seguire due strade: quella conosciuta come "svizzera" e una seconda via. Ma serve una premessa. Nessuno può liberamente ottenere l'eroina. Il programma di distribuzione scatta solo dopo l'accertamento medico dello stato di tossicodipendenza». Parliamo del modello svizzero. «L'offerta di eroina resta proibita ma lo Stato stipula protocolli sperimentali dove l'eroina viene usata come farmaco e somministrata a piccoli stock di tossicodipendenti». Come vengono scelti? «Si tratta di soggetti da individuare. Possono essere i cronici o quelli in cura da più tempo. In ogni caso c'è un numero chiuso di persone a cui viene distribuita la sostanza». Ma chi controlla la distribuzione? «Un'equipe medica. Viene fatto un "accordo terapeutico" con il tossicodipendente e c'è una rete di controllo. Se il drogato non rispetta il piano, il rapporto si rompe e quindi si interrompe anche la distribuzione dell'eroina». E la seconda strada? «L'eroina viene inserita nella farmacopea ufficiale. Dunque rientra tra le prescrizioni del servizio sanitario nazionale». Dunque per ottenerla basta la semplice ricetta del medico di famiglia? «Ripeto: il servizio scatta solo dopo l'accertamento dello stato di tossicodipendenza. In teoria basterebbe la prescrizione del medico di famiglia. Ma in una prima fase sperimentale l'eroina potrebbe essere riservata solo a determinate strutture sanitarie (analoghe ai servizi territoriali) come è avvenuto in un certo periodo per il metadone». In futuro l'eroina potrebbe essere comprata in farmacia? «No. La prescrizione e la sornministrazione dovrebbero avvenire solo dentro determinate strutture sanitarie». Maurizio Tropeano «Nessuno vuole creare supermarket degli stupefacenti» Il consigliere Carmelo Palma

Persone citate: Carmelo Palma, Consigliere

Luoghi citati: Comune Di Torino, Torino