Solane contro corrente

Solane contro corrente Solane contro corrente // Segretario Nato: nuovi raid? Non c'entriamo, sono americani NEW YORK. Già subito dopo il primo attacco americano contro l'Iraq le polemiche degli Alleati non erano tardate ad arrivare. Ma ora, con l'inasprirsi della tensione tra i due Paesi, lo stato di allerta e preoccupazione internazionale è tornato ai massimi livelli. Due sere fa il segretario alla Difesa Usa William Perry aveva affermato che la risposta americana «sarà sproporzionata alle provocazioni che vengono fatte» da Baghdad. Ieri il segretario generale della Nato Javier Solana ha affermato di non capire il significato del termine «sproporzionato» usato dagli Usa per annunciare un nuovo e imminente attacco contro l'Iraq. Ha quindi voluto prendere ulteriormente le distanze affermando che la Nato non ha niente a che fare con il nuovo attacco aereo di rappresaglia minacciato dal governo americano. Solana ha però ribadito la speranza che possa essere ripristinata la situazione precedente all'intervento militare iracheno nel Kur¬ distan. Anche la Francia è scesa in campo dicendo di essere «molto preoccupata» e ha fatto sapere di «seguire con estrema attenzione 10 sviluppo degli avvenimenti». Lo ha dichiarato Jacques Rummelhardt, portavoce del ministero degli Esteri. Rummelhardt ha aggiunto che reputa «necessario il coordinamento» tra i Paesi che parteciparono all'operazione «Provide Comfort», con cui fu reso effettivo il divieto di sorvolo nell'Iraq settentrionale e meridionale. Polemica anche l'Arabia Saudita, che ha confermato il proprio rifiuto agli Usa di utilizzare 11 suo territorio come base per un attacco di rappresaglia. Il ministro della Difesa, principe Sultan Ben Abdelaziz, ha detto che Washington non ha avanzato una richiesta del genere sapendo quale sarebbe stata la risposta. «Non ce l'hanno chiesto, ma se lo avessero fatto avremmo respinto la domanda», ha ribadito il ministro. «Finché queste operazioni (contro l'Iraq) non saranno fatte sotto il segno del Consiglio di sicurezza dell'Onu non avremo nulla da spartire con esse», ha concluso il principe, astenendosi, comunque, anche questa volta da ima condanna esplicita delle decisioni di Washington. Sultan ha però criticato la decisione del governo turco, avallata dagli Stati Uniti, di creare una «zona di sicurezza» nel Kurdistan iracheno per tagliare la strada ai guerriglieri curdo-turchi con base oltre confine. Intanto ieri il Consiglio di Sicurezza ha dato aE'unanimità mandato al presidente di turno di fare un passo formale presso il segretario generale Boutros Ghali perché, «al più presto», faccia ripartire le procedure per l'attuazione della risoluzione 986 «petrolio contro cibo». La decisione è stata presa in seguito all'iniziativa del governo italiano presso i Quindici: «L'Italia è riuscita a far inviare un segnale da parte del Consiglio a favore dei civili innocenti dell'Iraq», ha dichiarato l'ambasciatore italiano all'Orni Francesco Paolo Fulci al termine di consultazioni informali al Palazzo di Vetro. Nel corso delle riunioni a quanto si è appreso da fonti diplomatiche - è stato riconosciuto unanimemente all'Italia di essersi mossa in un contesto meramente umanitario di fronte all'aggravarsi della situazione di centinaia di migliaia di civili innocenti. [Ansa-Agi] Il segretario generale della Nato Javier Solana critico verso un nuovo attacco aereo americano contro l'Iraq

Persone citate: Boutros Ghali, Francesco Paolo Fulci, Jacques Rummelhardt, Javier Solana, Solana, Sultan Ben Abdelaziz, William Perry