La scontro tra Ambiente e Lavori pubblici. Il ministro non risponde «Di Pietro Saddam del cemento»

La scontro tra Ambiente e Lavori pubblici. Il ministro non risponde VARIANTE DI VALICO SENZA PACE La scontro tra Ambiente e Lavori pubblici. Il ministro non risponde «Pi Pietro, Saddam dei cemento» L'attacco del senatore verde Pieroni OROMA. UANDO quel dispaccio di agenzia è arrivato sul suo tavolo, il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi ha sorriso e ha commentato con i suoi collaboratori: «Questo Di Pietro vende fumo! La variante di valico non si può fare tutta, l'accordo nel governo era un altro». Ma ieri mattina quando tutti i giornali hanno rilanciato l'auspicio di Di Pietro, il ministro dell'Ambiente ha fatto preparare una lettera indirizzata al suo collega ministro: «Il testo della decisione del 27 luglio 1996 - scrive Ronchi a Di Pietro - resta valido e va applicato in tutte le sue parti. Sono comprese le valutazioni degli impatti ambientali e dei progetti finanziari: le prime sono di primaria competenza del ministro dell'Ambiente, i secondi sono propri del governo e del Parlamento». Una lettera di cui Ronchi ha fatto preparare altre due copie: una indirizzata per conoscenza al presidente del Consiglio Romano Prodi e un'altra indirizzata alle agenzie di stampa. Una lettera stringata quella di Ronchi, senza aggettivi polemici, ma che di fatto segna una nuova scaramuccia nella «guerra» tra i due ministri, che già in diverse occasioni si erano «pizzicati» ed erano stati protagonisti di un dibattito alla festa dell'Unità che curiosamente aveva visto più consensi per Tonino che per il ministro verde. Ma nella lettera di Ronchi, sia pure in codice, ci sono due messaggi per Di Pietro. Il primo: fanno testo gli accordi scritti e sottoscritti nel governo e non, caro Tonino, le mezze frasi, le dichiarazioni pubbliche. «Di Pietro - spiegano allo staff del ministro dell'Ambiente - è un uomo di legge e sa distinguere tra le cose scritte e quelle dette a voce. Per questo sulla Variante alza soltanto la voce». E nella lettera di Ronchi c'è anche un'allusione ai fondi necessari per finanziare la Variante di valico: quei soldi vanno ancora trovati. Proprio ieri Antonio Di Pietro ha fatto visita al ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi che a suo tempo, proprio sui finanziamenti della Variante, aveva chiesto lumi. Nel loro colloquio, Di Pietro e Ciampi hanno parlato della Variante? No, assicurano al Tesoro, il colloquio verteva soltanto sulla Finanziaria. Ma intanto Di Pietro è riuscito a far marciare il progetto della Variante, dopo aver firmato l'articolo 81, l'atto che conclude l'iter amministrativo per l'avvio dei lavori nel tratto di 20 chilometri tra Aglio e Cà Nova. E mentre la «guerra» tra i due ministri prosegue nel silenzio del presidente e del vicepresidente del Consiglio, gli unici ad intervenire sono i verdi: «Il ministro Di Pietro si presenta come il Saddam Hussein del cemento - attacca senza mezzo termini il senatore Maurizio Pieroni - ma in realtà persegue un preciso disegno politico destabilizzante per il governo. Si prepara a traghettare per altri lidi dopo aver fatto più guasti possibile». [f. m.] Il ministro Antonio Di Pietro