Scandalo pedofìli e omicidio Cools Il re chiede giustizia e in Belgio è polemica

Scandalo pedofìli e omicidio Cools Scandalo pedofìli e omicidio Cools Il re chiede giustizia e in Belgio è polemica Critiche soprattutto dai fiamminghi La Vallonia si schiera con il sovrano BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La notizia l'ha data l'avvocato dell'ex ministro Alain Van der Biest, imputato eccellente nell'inchiesta sull'omicidio del boss socialista di Liegi André Cools. A dare il via all'ondata di arresti e .rivelazioni è stata la lunga, dettagliatissima testimonianza di un «mister X», forse un pentito, certamente una persona molto informata sui fatti, che ha raccontato per filo e per segno al giudice Véronique Ancia l'intera trama del delitto. Chi sia costui, nessuno lo sa; nemmeno gli avvocati degli accusati, perché «mister X» ha parlato solo dopo aver avuto garanzie ferree di poter mantenere l'anonimato. Ma curiosamente l'ignoto testimone non ha detto nulla per chiarire il movente dell'omicidio, né per identificarne il mandante. Forse è per questo che Dessy, l'avvocato di Van der Biest, si dichiara sollevato: «Ho potuto esaminare le carte e l'esame mi conforta nella convinzione dell'innocenza di Van der Biest». La Camera di consiglio la pensa però in maniera diversa. I provvedimenti di arresto nei confronti dell'ex ministro e degli altri quattro accusati sono stati confermati, mentre si è saputo che martedì sera si è consegnato alla giustizia un sesto accusato: Giuseppe Di Mauro, ex autista di Van der Biest e zio di quel Richard Taxquet che curò l'organizzazione dell'omicidio Cools. Almeno due complici, Cosimo Solazzo detto Simon, e Domenico Castellino detto Mimmo, sono del resto crollati. Quest'ultimo, incaricato di trovare i sicari, si recò prima in Germania, nel bacino industriale della Ruhr, dove vive la sorella. Lì contatto due killer tedeschi, cui consegnò 300 mila franchi (15 milioni). Ma questi sparirono. Taxquet e compari se la presero con lui, che si rivolse allora alla Sicilia. Qui Castellino «assunse» il boss locale Salvatore Todaro e due sicari tunisini, che alloggiarono per otto giorni a Liegi, in un appartamento sul lungofiume. ^L'amministratore del palazzo si è ricordato dei due: «Tipi mediterranei vestiti molto riccamente ed elegantemente», ha detto. Ma alla vigilia dell'omicidio Todaro si ubriacò perdutamente, e fu rispedito a casa in aereo. Purtroppo l'italiano fu ucciso nel '94 e non può più confermare nulla. Resta il fatto che la pista Taxquet-Van der Biest era nota già dal luglio del '91. Perché non fu seguita fino in fondo? Il modo in cui sono state condotte le inchieste sul caso Cools e sulla banda dei pedofili ha disintegrato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni: magistratura, polizia, gendarmeria e politici escono malissimo dalle due vicende giudiziarie. Per questo il governo ha chiesto al re di intervenire, e dopo aver ricevuto i parenti delle vittime dei pedofili, Alberto II e la regina Paola hanno emesso un comunicato in cui chiedono «una giustizia più umana ed efficace». E' un passo senza precedenti, che ha scatenato le critiche di molti costituzionalisti, soprattutto fiamminghi. La stampa francofona si è invece schierata con il re a difesa dello Stato e delle istituzioni federali. Istituzioni messe a dura prova dai sempre più forti separatisti fiamminghi, che giudicano «putrida e corrotta» la Vallonia. E ora anche dagli scandali. Fabio Squillante

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Germania, Ruhr, Sicilia