Si prepara un'altra Tempesta, B-52 e Stealth nel Golfo. Gli sciiti: truppe verso il Kuwait Saddam provoca Clinton prende la mira di E. St.

Si prepara un'altra Tempesta, B-52 e Stealth nel Golfo. Gli sciiti: truppe verso il Kuwait Si prepara un'altra Tempesta, B-52 e Stealth nel Golfo. Gli sciiti: truppe verso il Kuwait Saddam provoca, Clinton prende la mira Un missile contro due caccia Usa WASHINGTON. Saddam torna a mostrare i denti e Clinton medita una nuova rappresaglia contro il dittatore iracheno. Gli Stati Uniti hanno denunciato una duplice provocazione nel giro di poche ore e hanno risposto trasferendo nella regione del Golfo altri aerei da guerra: due bombardieri B-52 sono decollati dalla base di Guam, nel Pacifico, e si sono portati a Diego Garda, isola nel Mare Arabico. Due aerei di questo tipo presero parte all'attacco missilistico sferrato dagli Stati Uniti la settimana scorsa contro obiettivi militari in territorio iracheno. Il ministro della Difesa americano William Perry ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno nel Golfo i cacciabombardieri F-117 «Stealth» che decimarono le forze irachene durante la guerra del 1991. Viene inoltre preso in considerazione l'invio di una seconda portaerei nella regione. Ieri mattina nel Nord dell'Iraq la contraerea di Baghdad ha sparato un missile (forse due) contro due caccia americani impegnati in voli di ricognizione nella zona preclusa all'aeronautica irachena nel Kurdistan. I SA-6 hanno mancato il bersaglio e gli F-16 sono rientrati incolumi alla loro base a Incirlik in Turchia. L'incidente è avvenuto alle 7,50 di mattina ora locale (le 6,50 in Italia). I piloti degli F-16 hanno dichiarato di aver visto due missili. Ma in serata un portavoce del Pentagono ha comunicato che «a quanto pare» non si è trattato di due ma di un missile solo. «Ci risulta che i due piloti hanno visto lo stesso missile da angoli diversi, non due missili distinti». Il Pentagono spiega che i caccia non sono riusciti a localizzare la batteria che ha lanciato i missili in quanto aveva spento i radar di puntamento troppo presto. Il comando americano ha quindi inviato in zona i caccia F-15E Strike Eagle nel vano tentativo di individuare la batteria per colpirla. E' il primo attacco missilistico confermato dagli americani dopo che da giorni Baghdad si vantava di reiterati lanci di missili contro aerei alleati impegnati in voli di ricognizione nell'altra zona vietata all'aviazione di Saddam, nel Sud. Anche in quei casi, dei quali Washington si è detta del tutto all'oscuro, Baghdad ammetteva che non avevano mai fatto centro. La seconda provocazione della giornata ha interessato la «no fly zone» meridionale, eret¬ ta a protezione della minoranza sciita ed estesa di recente unilateralmente dagli Usa dal 32° al 33° parallelo: un aereo Mig-25 e un elicottero militare iracheni si sono diretti verso il 33° parallelo in un momento in cui nel circondario non si trovavano aerei alleati, fino a sfiorare il limite della «no fly zone». I due incidenti sono giunti all'indomani del monito rivolto da Washington a Saddam di non tirare troppo la corda se non voleva avere un nuovo assaggio della potenza di fuoco Usa. Baghdad ha dato notizia degli incidenti, dicendo per mezzo di un portavoce militare che la difesa contraerea aveva fatto fronte a «obiettivi militari nemici» sia al Nord sia al Sud dell'Iraq e «li aveva costretti alla fuga». Non si combatte più nel Kurdistan iracheno, ma si spara contro i profughi preda del panico, incolonnati lungo strade polverose a bordo di bus, trattori, camion, auto e mezzi di fortuna in cerca di riparo e sicurezza. La vittoria dei guerriglieri del partito democratico del Kurdistan (pdk) di Massud Barzani alleatosi con il presidente iracheno Saddam Hussein ha liquidato gli avversari della filoiraniana unione patriottica del Kurdistan. La gente curda si chiede però quale sia il prezzo dell'accordo pensando che Saddam non fa regali, e diffida delle aperture politico-economiche e umanitarie annunciate da Baghdad. Teheran ha annunciato di aver accolto finora 39.000 profughi, e di essere disposta a riceverne altri. Molti di loro sono militanti dello sconfitto puk. Le fonti di Teheran hanno riferito che militanti del pdk e unità irachene hanno sparato contro profughi ammassati a Panjuin, alla frontiera con l'Iran, uccidendo quattro persone e ferendone un centinaio. [e. st.]

Persone citate: Clinton, Diego Garda, Massud Barzani, Saddam Hussein, William Perry