Polo diviso «Senza accordo sulle presidenze»

Polo diviso Polo diviso Senza accordo sulle presidenze ROMA. Le vacanze non hanno fatto bene al Polo. Gianfranco Fini fa sapere di essere irritatissimo con il Ccd e il fido Gasparri ironizza: «Casini? Ma che vuole, il nostro suicidio?»; Rocco Buttiglione ripete che «Berlusconi è oggettivamente ricattato dal governo sulla questioneemittenza»; il Cavaliere, da Arcore, fa girare il fido Letta per sbrigare le tante grane che affliggono Forza Italia e Mediaset. Morale della storia, i leader del centro-destra non hanno ancora trovato un accordo sulle due presidenze parlamentari che gli spettano: vigilanza Rai e comitato per i servizi segreti. E così, per il weekend è nell'aria l'ennesimo vertice del Polo per disinnescare in tempo una mina che potrebbe deflagrare nel modo più paradossale: il regalo all'Ulivo di due prestigiose presidenze parlamentari. A pochi giorni dalla riunione delle due commissioni - prevista per martedì 17 - manca ancora l'accordo nel Polo su come dividersi le prèìr sidenze. Fini ha calato le sue carte e ammette l'ambizione di voler essere «centrale e competitivo» con i suoi partner; Casini sente invaso il suo campo e propone di lanciare candidati-sindaco a prescindere da An; Berlusconi ha lavorato molto per garantire il futuro delle sue aziende, rafforzando il rapporto personale con D'Alema. Ma entro martedì prossimo Berlusconi, Fini, Casini e Buttiglione dovranno trovare un accordo sulle presidenze. A giugno era stata trovata un'intesa di massima: la presidenza della commissione di vigilanza Rai a Ombretta Fumagalli Cantili del Ccd, la presidenza del Comitato per i servizi a Franco Frattini, nuovo pupillo di Berlusconi, la presidenza della commissione Antimafia a Gasparri di An e quella della commissione Stragi al edu Tassone. Ma a luglio l'accordo salta: Casini paragona Fini a Le Pen, facendo imbufalire il leader di An. Di più: la presidenza dell'Antimafia si allontana perché slittano i tempi di approvazione della legge che istituisce di nuovo la commissione. Anche il futuro della commissione Stragi è tutt'altro che certo, legato com'è all'approvazione di una legge ad hoc da discutere dopo la scadenza dell'attuale commissione prevista per la fine del 1996. E' a questo punto che An, per ripicca, cala la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Vigilanza. Ma Casini tiene duro e mantiene la candidatura della Fumagalli. «Fateci sapere...», dice la pidiessina Giovanna Melandri. E' proprio da quei veti incrociati che è ricominciata in queste ore la trattativa, senza però trovare una soluzione. Dice Gasparri: «Martedì non potranno non essere eletti i presidenti delle due commissioni ed è su quelle due commissioni che dobbiamo discutere non sull'Antimafia e sulla Stragi perché nessuno può dire se ci saranno o no. E una delle due commissioni spetta ad An». Ma Forza Italia fa sapere che le cose non stanno così, che l'accordo originario prevedeva la Vigilanza alla Fumagalli e il Comitato per i servizi a Frattini e dunque... Ma dal sapiente cilindro ex de ecco spuntare il «coniglio» che potrebbe riportare la pace: «In questa circostanza Berlusconi deve esercitare la leadership del Polo e non di partito spiega il presidente dei senatori ccd Francesco D'Onofrio - e visto che ci sono due soli "ossi" potrebbe dire: vedete un po' voi...». Insomma: Berlusconi dovrebbe rinunciare alla presidenza per Frattini e «regalarla» agli ex de, mentre alla Vigilanza andrebbe Storace. Che assicura: «A Fini io non ho chiesto nulla. Certo se la presidenza me la danno, io la prendo». [f. m.j

Luoghi citati: An, Arcore, Ombretta, Roma