Anche gli importatori preoccupati

Anche gli importatori preoccupati Anche gli importatori preoccupati Mercedes e Bmw. serve un fisco più intelligente ROMA. Si allarga il fronte di coloro che sollecitano il governo ad intervenire per rivitalizzare il mercato dell'auto. Anche le marche straniere operanti in Italia, che meno di quelle nazionali hanno subito la crisi, si schierano in questa direzione ma non per sollecitare incentivi, bensì per chiedere interventi strutturali, a partire dal fisco. Il presidente di Mercedes-Benz Italia Jochen Prange, l'amministratore delegato di Autogerma (Volkswagen, Audi, Skoda, Seat) Pierfranco Bertino e il numero uno di Bmw Italia, Gabriele Falco, si trovano d'accordo nel sollecitare un fisco sull'auto «più intelli¬ gente» con, in primo luogo, l'introduzione di una nonna che abolisca la penalizzazione delle motorizzazioni superiori ai 2000 ce benzina e 2500 ce diesel. «L'Italia - sottolinea Prange - è uno dei pochi Paesi in Europa che ha questo tipo di restrizione». Mentre Bertino aggiunge che «per lo Stato italiano un'armonizzazione fiscale a livello europeo per questi autoveicoli non comporterebbe perdite di introiti». Secondo Falco, questo intervento sarebbe «nell'interesse del fisco italiano, perché abolendo tale penalizzazione l'erario avrebbe maggiori introiti». Ma gli esponenti delle marche straniere sollecitano anche altri interventi di tipo strutturale. «L'intero settore - dice Bertino ha bisogno di un po' di ordine e ci riferiamo a provvedimenti in cui l'Italia è anomala rispetto alla Cee, come le revisioni, il controllo periodico dei gas di scarico e tutte quelle iniziative per ringiovanire il parco circolante». «Siamo convinti - sostiene anche Falco che non siano necessari incentivi per le auto nuove ma interventi che favoriscano la rottamazione dei vecchi autoveicoli e la semplificazione delle procedure burocratiche I per le immatricolazioni di auto».

Persone citate: Jochen Prange, Pierfranco Bertino, Prange

Luoghi citati: Bmw Italia, Europa, Italia, Roma