Agguato all'arcivescovo del Burundi

Agguato all'arcivescovo del Burundi AGitega, con lui viaggiavano 7 persone. Un testimone: è morto carbonizzato Agguato all'arcivescovo del Burundi Commando hutu attacca la sua jeep: sparito il corpo BUJUMBURA. L'arcivescovo del Burundi, Gioacchino Ruhuna, di etnia tutsi, è stato probabilmente ucciso da un gruppo di ribelli hutu in una strada della città di Gitega durante un attacco terroristico. Nell'attentato sarebbero morte altre 7 persone: tutte viaggiavano con il prelato. La notizia è stata data da un testimone diretto, un diacono che ha riferito di aver visto i corpi dell'arcivescovo e di una suora carbonizzati nella jeep dove si trovavano, senza scorta, al momento dell'attacco armato. Il diacono ha cercato di portare aiuto al prelato senza riuscirci. Allora è andato a chiamare gente, nel vicino villaggio, per i soccorsi, ma al ritorno non ha trovato che la macchina bruciata. La versione del diacono è stata resa nota dal colonnello dell'esercito burundese Minani. Se la morte di monsignor Gioacchino Buhuna sarà confermata, si tratterà del più grave attentato alla comunità cattolica in un Paese sconvolto dai massacri a sfondo razziale, essendo Ruliuna il piti alto prelato burundese. Gitega, dove sarebbe avvenuto l'attentato, è sede dell'arcidiocesi ed è considerata la seconda città più importante del Burundi. Fonti dei ribelli hutu hanno contestato la versione dell'esercito, negando ogiù responsabilità sull'accaduto. Ad accompagnare il vescovo c'erano sette persone tra cui due suore, l'autista, due ragazze e una signora. I corpi delle due suore, (di nazionalità francese o belga), e della signora sono stati trovati ieri pomeriggio dai militari in una casa abbandonata vicino al luogo dell'agguato. La provincia di Gitega è ima delle più violente del Burundi e la lotta etnica, secondo gli ultimi dati di Amnesty International, avrebbe già provocato 150 mila morti dall'ottobre del 1993. Monsignor Ruhuna il 23 luglio scorso aveva pronunciato un'orazione funebre per 330 tutsi massacrati dopo un attacco dei libelli hutu, nello stesso giorno il presidente hutu Sylvestre Ntibantungaya, che avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia, si rifugiava nell'ambasciata americana a Bujumbura. Due giorni più tardi il potere nel Paese passava con un colpo di Stato al presidente Buyoya (tutsi). L'arcivescovo Ruhuna, nato il 27 ottobre 1933 a Nyabikere (Burundi), era diventato vescovo nel 1973. Intanto un mvito alle fazioni in lotta nel Burundi per «il rispetto della vita umana» è stato rivolto dalla Caritas italiana che in un comunicato esprime preoccupazione per la sorte dell'arcivescovo di Gitega. La Caritas esprime «profonda costernazione per questo attacco a una personalità della Chiesa cattolica che da sempre ha dato prova di una tenace volontà di dialogo»- [Ansa-Agi]

Persone citate: Buyoya, Gioacchino Buhuna

Luoghi citati: Bujumbura, Burundi, Nyabikere